Gli effetti del caro energia e dell’aumento generale dei costi per la gestione dello sport in Emilia-Romagna sono stati i temi al centro dell’informativa del capo della segreteria politica della PresidenzaGiammaria Manghi. La relazione si è svolta in commissione Cultura, formazione e sport presieduta da Francesca Marchetti

Lo #sport è un settore nel quale crediamo, sia per la socialità, l’inclusione e il benessere delle persone, sia come un mondo da valorizzare e sostenere per le nostre comunità, per la promozione del territorio e per le associazioni che gestiscono attività e impianti. Per questo abbiamo ritenuto importante fare un focus sul tema.

Tre sono i livelli da tenere in considerazione per affrontare la crisi, in quanto serve un’azione di sistema dove ognuno faccia la propria parte in maniera interconnessa:

1️⃣ L’assegnazione dei 97 milioni di euro da parte del Governo Nazionale al mondo sportivo;
2️⃣ Ampliare la platea dei beneficiari, quindi sia le associazioni e società sportive che i soggetti imprenditoriali che si occupano della gestione degli impianti
3️⃣ La Regione potrebbe svolgere un ruolo di coordinamento delle autonomie locali per definire linee guida sulla gestione degli impianti, ridefinendo dove possibile piani economico-finanziari (Pef) e rapporti di convenzione pluriennali

Da tempo, ha spiegato il capo della Segreteria politica, la giunta ha contatti con il mondo sportivo, il Coni e il Crer (il comitato regionale del calcio della Figc) oltre a un tavolo con gli assessori allo Sport “e vogliamo coinvolgere anche l’Anci”. Secondo Manghi “dai territori è emersa una situazione variegata, preoccupante e molto difficile. In novembre si accendono i riscaldamenti e avremo un quadro più preciso fra un mese. Diversi assessori paventano la chiusura degli impianti più energivori, soprattutto le piscine. Alcuni Comuni, invece, hanno trovato soluzioni che hanno permesso le riaperture”.

“Su eventuali risorse della Regione – ha continuato – vedremo il bilancio. Prima siamo intervenuti con 1,5 milioni per le piscine, poi con 1 milione per le imprese; azioni importanti ma non risolutive”. Per il capo della Segretaria serve “un intervento forte di livello superiore, un’azione territoriale di accompagnamento e risorse. L’Emilia-Romagna è la regione che ha la maggiore offerta sportiva e lo sport è un patrimonio. Si terrà un convegno con i gestori delle piscine nei prossimi giorni, ascolteremo le loro proposte poi faremo un aggiornamento”.