La Consigliera regionale Francesca Marchetti (PD) ha firmato una Risoluzione per sostenere un sistema di istruzione inclusivo qualificato e qualificante sulla base delle riforme programmate.

Leggi la Risoluzione

Leggi il mio intervento in Aula del 5 maggio 2015 (seduta pomeridiana)

(Discussione e approvazione)

Grazie, Presidente.

Intanto credo che già nelle parole dell’assessore Bianchi abbiamo trovato quello che è invece lo spirito che il Partito Democratico voleva portare in quest’Aula, cioè quello di costruire e fare insieme proprio – lo dico alla collega Gibertoni – nell’ottica di guardare al futuro camminando insieme in un confronto di mediazione. Voteremo contro alla proposta del Movimento 5 Stelle per un motivo molto semplice, che già il collega Boschini elencava: il primo è sicuramente che dà una visione parziale, perché – lo ricordo anche al collega Liverani – magari fossero solo ventitre i docenti della scuola dell’infanzia che non vedono risposta in questo…

(interruzioni)

Appunto. Ci sono molte criticità in cui la risposta politica che viene data non è copia dalla Regione Piemonte né dalla Regione Toscana, e ricordo, e lo dico da insegnante, che copiare un’altra risoluzione non dà sicuramente un buon inizio a quella che vuole essere una risoluzione che invece vuole mettere sul piatto tutte le problematicità e affrontarle nel loro complesso. Sulla precarietà e il reclutamento docente che si è ereditato negli anni riporto alcuni numeri, perché credo che si debba avere un po’ memoria storica nell’ottica di quello che diceva l’assessore Bianchi, di quello che è stato per la scuola i tagli lineari dei diversi Governi che si sono succeduti. Non solo sono stati tagliati migliaia di posti dal Ministro Gelmini ma ottantamila sono solo dal 2009 al 2011. Dall’Emilia-Romagna e da quest’Aula certo che arriva una risposta politica, e lo dico prima di tutto da insegnante, una risposta politica che questa Regione si fa carico di attivarsi mettendo però al centro anche quello che nessuno ha detto ancora, cioè un piano di stabilizzazione che sicuramente non è perfetto, ma sicuramente perfettibile, e che deve tener conto – questa è la nostra richiesta – della complessità del fenomeno del precariato in tutte le sue forme considerando tutte le fasce che sono già state citate. Non c’è una soluzione unica perché si va a mettere le mani in un tema in cui nessuno ha avuto il coraggio di entrarvi, perché altrimenti non avremmo una piaga di questo tipo che arriva a questi livelli. Oggi l’agenda parlamentare è aperta con punti di discussione che vanno sviluppati, cambiati, affinati sul piano giuridico e vanno ancora portati al tavolo del confronto. I lavori sono ancora in corso, non va negato però il bisogno di dare una risposta e di farsi carico di dare una risposta a questo tema, per migliorare il funzionamento organizzativo e didattico e attribuire il giusto riconoscimento sia al sociale sia all’impegno del lavoro di tutti i giorni dei docenti. Per correttezza, e qui chiudo, voteremo a favore della risoluzione del Partito Democratico, che non è che parla di sesso degli angeli, ma invita la Giunta ad attivarsi con la richiesta di definire i contenuti del piano di assunzione e di stabilizzazione dei precari nel modo più ampio ed equo possibile, rendendo effettivi quegli emendamenti presentati nel rispetto dei principi costituzionali del pronunciamento della Corte di giustizia e dei fabbisogni organici determinati dai posti vacanti. Questa è la nostra richiesta, non una richiesta generale ma una richiesta che deve tener conto anche di altri protagonisti della scuola, che permettono ogni giorno di tenere aperta la scuola, che sono anche il personale ATA, che, per correttezza di informazione, nella nostra risoluzione non vengono dimenticati.