In Regione Emilia-Romagna una risoluzione a sostegno del recupero dei beni immobili sequestrati

I fondi del Pnrr per il recupero dei beni confiscati alle mafie non dovrebbero andare solo al Sud. A sostenerlo è la Presidente della Commissione Legalità Francesca Marchetti che oggi ha depositato in Regione Emilia-Romagna una risoluzione, relativa proprio al tema del recupero dei beni confiscati. La consigliera regionale del Partito Democratico chiede alla Regione di attivarsi per ottenere l’intervento del Governo, affinché promuova la destinazione delle risorse del Pnrr anche alle Regioni del centro-nord, compresi i territori emiliano-romagnoli, in modo da sostenere il recupero dei beni immobili confiscati e le progettualità di riutilizzo degli stessi.

“Sono ben 46.592 i beni confiscati alla criminalità organizzata a livello nazionale tra immobili e aziende, e quasi un terzo risulta concentrato nelle regioni italiane del centro-nord; tuttavia, con il Pnrr sono stati destinati fondi per il loro recupero esclusivamente alle regioni del sud Italia, non considerando l’effettiva consistenza e distribuzione del fenomeno – spiega Marchetti –. In Regione Emilia-Romagna prosegue da tempo l’impegno nella promozione della cultura della legalità e prevenzione del crimine organizzato, proprio ieri la Giunta ha destinato circa 3 milioni di euro per la promozione della legalità e della sicurezza. Risorse che serviranno a realizzare 88 progetti di Comuni, Unioni, Province e Università tra iniziative nelle scuole e sui beni confiscati da un lato e il sostegno alle Polizie locali dall’altro. Si tratta di un sostegno nell’ambito del “Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili”. Inoltre, in seno alla Consulta della legalità, prevista dal Testo Unico, è stato recentemente istituito un Gruppo di lavoro tematico specificamente dedicato ai beni confiscati. Per questo vogliamo porre l’attenzione sui beni confiscati alle mafie, essendo anche la prima Regione del centro-nord ad avere un Piano strategico per i beni confiscati alla criminalità e anche nel 2022 sosteniamo interventi con risorse significative, potenziando le attività di formazione, monitoraggio, prevenzione e tutela”.

Ad oggi, sono 163 i beni immobili definitivamente confiscati in Regione Emilia-Romagna e sempre in attuazione della legge regionale n.18 del 2016, viene promossa la nascita di osservatori locali che si occupano di criminalità organizzata e mafiosa, e dunque di beni immobili confiscati, nonché di fenomeni similari.

“Attraverso gli osservatori, attualmente presenti in diverse province tra cui Bologna, Parma, Rimini e Modena, la Regione si propone di contribuire alla conoscenza del fenomeno della criminalità organizzata e mafiosa, puntando, da un lato, al monitoraggio sistematico e costante dei fenomeni che concorrono o possono favorirne lo sviluppo a livello territoriale e, dall’altro, a costruire un articolato rapporto di scambio fra diversi soggetti istituzionali del proprio territorio al fine di condividere risorse, saperi, competenze ed esperienze per poter progettare azioni efficaci di contrasto sul territorio contro tali fenomeni – aggiunge Marchetti –. La stessa Corte d’appello di Bologna ha sottolineato la necessità di rafforzare l’impegno delle istituzioni nel riutilizzo dei beni confiscati per finalità sociali, come previsto dal rinnovato Codice antimafia. Così come la necessità di rafforzare e rendere ulteriormente più efficaci tutti gli strumenti di prevenzione, protezione e contrasto. Ed è chiaro quindi, quanto sia importante restituire alla collettività i beni derivanti da attività illegali, ecco perché ritengo opportuno il coinvolgimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministro competente per una riflessione sul tema”.