“Quali posizioni abbia espresso il Ministro dell’Istruzione rispetto alle obiezioni delle Regioni sulla proposta di dimensionamento scolastico presentata, con particolare riferimento alle conseguenze di un eventuale mancato accordo in sede di Conferenza unificata?”. A chiederlo è la consigliera Francesca Marchetti (Pd), in un question time in Assemblea Legislativa, ricordando come “la nostra Regione nei mesi scorsi ha formalizzato la costituzione in giudizio davanti alla Consulta contro le parti della Legge statale di Bilancio sulla riorganizzazione della rete scolastica, che penalizzerebbe i territori e rischierebbe di produrre accorpamenti e riduzioni del numero delle autonomie specialmente nelle aree interne, periferiche e nei comuni montani, per lesione del diritto allo studio e del principio di leale collaborazione istituzionale”.

“I nostri territori – prosegue Marchetti – hanno bisogno di presidi scolastici, ancor di più nelle aree decentrate e nelle zone appenniniche colpite duramente anche dall’alluvione e non certo di tagli alle scuole. Questa modalità arrogante del Governo, che procede in modo unilaterale dando parere negativo alle obiezioni emiliano-romagnole, alle quali si sono aggiunte anche quelle di Campania, Puglia, Sardegna e Toscana e in Conferenza Unificata anche di ANCI, UPI e la Regione Abruzzo, è grave e penalizza le comunità. La risposta delle Istituzioni dovrebbe essere volta a garantire il rispetto dei principi costituzionali di eguaglianza e di diritto allo studio, e non attraverso una riduzione drastica delle autonomie scolastiche”.

Nella pianificazione ministeriale sono previste 519 autonomie per l’A.S. 2024/25, che scendono fino a 513 nel 2026/27, una perdita rispetto alla rete attuale di 21 autonomie. “Complessivamente il Paese perderà 535 Autonomie con un evidente impatto sulla solidità ed efficienza del sistema scolastico. – aggiunge Marchetti – Con questo disinvestimento sulla scuola pubblica per il prossimo anno scolastico, in Emilia-Romagna il taglio previsto sarà di 15 posizioni di Dirigenti Scolastici e Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi solo nel primo anno di applicazione. Tutto questo comporterà la necessità di riorganizzare la rete scolastica, accorpando istituzioni scolastiche che già hanno una media di più 1.000 studenti per Autonomia, con punte di quasi 1.200 studenti di media nelle scuole superiori di II grado”.

La Regione, come ha confermato anche l’Assessore alla Scuola Paola Salomoni continuerà ad essere contraria a questo impianto, ancor di più oggi quando in Emilia-Romagna si sta affrontando un’emergenza senza precedenti. “Questo atteggiamento del Governo rispetto a una Regione è allarmante, era utile almeno una riflessione politica per derogare, evitando di penalizzare ulteriormente il nostro territorio. – conclude Marchetti – Credo sarà utile vedere come si completerà il Governo rispetto al ricorso e ringrazio l’Assessore per tenerci aggiornati anche in Assemblea e nei lavori della Commissione Scuola, che presiedo, perché credo che, in particolare quando si parla di zone montane e di tagli sul piano dell’istruzione, ci debba essere una battaglia politica che non può far rimanere in panchina una Regione, in particolare in questo momento storico”.