Gli obiettivi: più competenze professionali e lavorative, tutele per i minori che subiscono abusi e per le persone con disabilità

Diritti e parità nel mondo del lavoro, impegno per una buona occupazione, valorizzazione delle politiche per la formazione professionale e l’istruzione, soprattutto delle donne in campo scientifico. L’Emilia-Romagna vuole dare il proprio contributo per costruire un’Unione europea delle uguaglianze.

Disco verde ai pareri sulla Sessione europea, con i voti favorevoli del centrosinistra e l’astensione del centrodestra, da parte delle commissioni Cultura e Parità, presiedute rispettivamente da Francesca Marchetti e Federico Alessandro Amico, .

“I pareri delle diverse commissioni andranno a comporre il parere complessivo della Regione Emilia-Romagna sulla Sessione europea: da questi documenti nascerà la risoluzione che verrà discussa nel corso della Sessione europea in Assemblea legislativa il 9 maggio prossimo”, spiega Lia Montalti, relatrice di maggioranza della Sessione, per la quale “vogliamo operare anche a sostegno dei minori che si trovano in situazione di difficoltà e quelli che subiscono abusi. Allo stesso modo vogliamo sostenere le persone diversamente abili come prevede il programma 2023 della Commissione europea che ha l’obiettivo di costruire un’Unione delle uguaglianze”.

Apprezzamento per la relazione di Montalti e gli obiettivi posti è stato espresso da Roberta Mori (Pd) per la quale “è molto importante ragionare come dice la Ue sulla valorizzazione delle competenze, soprattutto digitali e innovative: è una sfida anche per la pubblica amministrazione visto che nei prossimi anni nel settore pubblico ci saranno un terzo di pensionamenti, quindi bisogna provvedere per mantenere i livelli di personale e rafforzarne le competenze”.

Dal canto suo Matteo Montevecchi (Lega) ha invitato a impegnarsi di più contro il calo demografico: “Non è possibile dire che, poiché manca forza lavoro, servono più immigrati. Servono, invece, politiche per la natalità e ci sono esempi in Europa, basta guardare all’Ungheria, di fattive politiche per la natalità”.

Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) ha ricordato l’importanza di potenziare le politiche per la formazione professionale e per far incontrare domanda e offerta di occupazione. Sul tema netta la posizione di Francesca Maletti (Pd) per la quale “il lavoro è dignità e la pandemia ci ha insegnato che dobbiamo operare in questa direzione e che serve impegno per la formazione e la crescita occupazionale di qualità”.

“Bisogna intervenire sui temi della povertà educativa”, ha sottolineato la presidente Marchetti, mentre il presidente Amico ha ricordato l’iter della norma e il ruolo importante delle commissioni nell’approfondire temi come quelli dei diritti.