Al 15 giugno scorso in Emilia Romagna sono stati segnalati 762 casi di minori in situazione di “ritiro sociale”, ovvero con problemi di relazione con gli altri e tendenza a isolarsi, situazione resasi ancora più drammatica dopo il Covid e le misure di restrizione sociale resesi necessarie, a partire dal lockdown, per contrastare la diffusione del virus. Il dato è emerso durante la presentazione di una ricerca curata dalla Regione Emilia-Romagna nel corso della seduta congiunta delle commissioni Cultura, Sanità e Parità presiedute rispettivamente da Francesca Marchetti, Ottavia Soncini e Federico Alessandro Amico.

Il monitoraggio ha rilevato un notevole impegno della Regione e dei territori nella condivisione di linee guida e nello sviluppo di azioni per contrastare la povertà educativa e il ritiro sociale tra i giovani. Questo sforzo collaborativo ha coinvolto varie parti interessate e ha avuto origine da progetti nati in risposta agli effetti della pandemia.

Le azioni intraprese includono la promozione del coordinamento degli sportelli d’ascolto scolastici, azioni di prevenzione e intervento precoce, nonché la creazione di una comunità di pratiche per sviluppare e condividere le migliori strategie educative. Queste azioni mirano a intercettare e prevenire situazioni di ritiro sociale tra gli studenti.

Sono stati sottolineati i progressi ottenuti in tre anni di collaborazione, con una riduzione degli studenti che presentano patologie da ritiro. Tuttavia, è stata evidenziata la necessità di una diagnosi precoce, poiché non tutti i casi di ritiro sociale vengono segnalati in modo tempestivo.

La garante regionale per l’Infanzia Claudia Giudici è intervenuta sottolineando come “il ritiro sociale un tempo fosse meno dichiarato e meno rilevato. Contemporaneamente, vanno considerate le condizioni che i nostri ragazzi stanno vivendo da dopo la pandemia, che ha portato un esacerbarsi del disagio giovanile. Dal documento del garante nazionale per l’infanzia emerge che per affrontare il fenomeno è imprescindibile il coinvolgimento di tutti gli attori, dal mondo sanitario a quello sociale e scolastico, per promuovere e tutelare il neurosviluppo e la resilienza dei nostri giovani e delle loro famiglie. Ci deve essere un’attenzione complessiva al sistema per recupere le potenzialità di ragazzi e ragazze. Dal documento emergono anche altri problemi come i disturbi alimentari, i tentati suicidi e suicidi in età sempre più precoce, autolesionismo, tutti associati al fenomeno del ritiro sociale. Sono attacchi al proprio corpo e alla propria identità. Nel mondo della scuola ci sono segnali che si possono cogliere per consentire interventi adeguati. Il ritiro sociale non è facile da diagnosticare e le cause sono multifattoriali, anche diverse”.

La Garante Giudici ha enfatizzato l’importanza di affrontare il ritiro sociale alla luce dei cambiamenti e dei disagi causati dalla pandemia, oltre a considerare le sfumature specifiche del fenomeno tra gli adolescenti. Ha evidenziato la necessità di coinvolgere tutti gli attori impegnati nel benessere dei giovani, compresi i settori sanitari, educativi e scolastici. La Garante ha sottolineato che il ritiro sociale spesso è correlato ad altre problematiche come i disturbi del comportamento alimentare e le ideazioni suicide. Ha ribadito l’importanza della diagnosi precoce e dell’attenzione alla fragilità degli adolescenti, con un focus sulla salute mentale e sulla resilienza.

Inoltre, si è evidenziata la necessità di risorse adeguate per affrontare il ritiro sociale e ha chiesto un maggiore coinvolgimento della scuola nel supporto dei giovani. E la necessità di una formazione più approfondita degli insegnanti per riconoscere i segnali di disagio emotivo tra gli studenti e ha suggerito una revisione normativa degli sportelli psicologici. Infine, è stata sottolineata la necessità di una revisione della normativa riguardante lo sportello psicologico, la formazione degli insegnanti, e il coinvolgimento dei genitori nell’educazione dei giovani, in particolare in relazione al benessere emotivo.

https://sociale.regione.emilia-romagna.it/infanzia-adolescenza/temi/adolescenza/le-linee-di-indirizzo-regionali-su-ritiro-sociale