Riconoscere alla polizia municipale lo status di corpo di polizia locale e chiedere al governo di “rimuovere gli ostacoli oggi esistenti all’assunzione di personale di polizia locale per gli enti locali, anche non virtuosi, e per le Unioni di Comuni”.

È l’impegno chiesto alla Regione da una risoluzione che ha come prima firmataria la consigliera Francesca Marchetti (Partito democratico) e che è stata siglata anche dai consiglieri Manuela Rontini, Matteo Daffadà, Lia Montalti, Roberta Mori e Stefano Caliandro.

Oggi, sintetizza Marchetti, “esiste un forte vincolo alla possibilità di assunzioni per le Unioni di Comuni, che sono tuttora vincolate all’esclusiva copertura del turn over non consentendo un adeguato sviluppo dei servizi che vogliano incrementare il personale necessario”. La consigliera ricorda l’intenzione della giunta “di avviare un percorso di sostegno agli enti locali, attraverso la stipula di accordi di programma finalizzati al raggiungimento, per la polizia municipale, dello status di corpo, che prevedono, a fronte di un finanziamento regionale, l’impegno di tali enti per il raggiungimento degli standard, con particolare attenzione al tema del raggiungimento del numero di operatori necessario”.

L’Emilia-Romagna ha “fortemente investito –  scrive Marchetti – nella promozione della gestione della polizia locale in forma associata, attraverso il conferimento della funzione alle Unioni di Comuni e oltre il 72% dei comuni della regione gestisce il servizio di polizia locale tramite Unione di comuni”.