La Consigliera imolese relatrice di un progetto di legge regionale sull’inserimento lavorativo delle persone in difficoltà. “Per i senza lavoro con problematiche sociali percorsi personalizzati con il coordinamento dei servizi pubblici interessati”.

Aiutare a trovare un lavoro a chi vive una condizione temporanea di fragilità. E’ questo l’obiettivo del progetto di legge regionale sulla disciplina a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità, che andrà in discussione nella prossima Assemblea legislativa di cui sarà relatrice la consigliera imolese Francesca Marchetti.

“Vogliamo promuovere un’interazione tra i servizi sociali, sanitari e i centri per l’impiego per agevolare l’inserimento lavorativo di persone che vivono in condizione di fragilità – spiega la consigliera regionale – E’ un provvedimento molto atteso dai territori perché vuole fornire nuovi strumenti innovativi per integrare i servizi: per le persone fragili infatti, cioè coloro che vivono compresenza di problematiche che riguardano la dimensione lavorativa e nel contempo sociale o sanitaria. Stiamo parlando di una platea di circa 200.000 persone che verranno sottoposte ad un programma personalizzato unitario e condiviso che prevede l’intervento di un’équipe multiprofessionale costituita da un operatore del Centro per l’impiego e da un operatore del servizio sociale del Comune o, a seconda delle diverse esigenze, da un operatore del servizio sanitario dell’Ausl. L’integrazione tra i servizi – spiega la relatrice del progetto di legge – rappresenta un fattore fondamentale in quanto consente di considerare la persona in condizione di fragilità nella sua globalità, predisponendo un programma personalizzato unitario, riducendo anche i rinvii dell’utente da un servizio all’altro. In tal modo si eliminerebbero le sovrapposizioni tra gli enti, ottimizzando l’utilizzo efficiente delle risorse.

L’obiettivo finale è quello di agevolare l’inserimento al lavoro delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità: l’accesso al lavoro crea quindi le condizioni per favorire la loro inclusione sociale e autonomia. Si prevede l’utilizzo di specifiche forme di flessibilità, sia organizzative che funzionali, pur restando il contratto a tempo indeterminato e pieno l’obiettivo primario”.

La Regione promuoverà quindi la stipula di contratti collettivi funzionali alle caratteristiche e alle potenzialità degli utenti. Ma non solo. Al fine di raggiungere gli obiettivi dell’inserimento al lavoro, sono individuati e realizzati percorsi volti a permettere alle persone in condizione di vulnerabilità di operare come lavoratori autonomi ed imprenditori. E’ inoltre contemplata la possibilità di costituire associazioni e società, anche cooperative, per i quali verranno realizzati momenti periodici di formazione e sviluppo.

“Tra gli strumenti di inserimento lavorativo, si conferisce rilievo alla promozione dei Tirocini – in particolare quello di tipo D, la quarta tipologia di tirocinio che viene introdotta in questa legge- particolarmente efficace in quanto volto a specifici interventi di orientamento e supporto individuale e professionale per le persone con fragilità. Il sostegno pubblico vedrà poi il pieno protagonismo della Regione nella promozione della responsabilità sociale di imprese e datori di lavoro, attraverso politiche attive per incentivare i datori a stipulare contratti di lavoro con le persone in condizioni di vulnerabilità. Come Regione Emilia-Romagna abbiamo appena firmato un patto per il lavoro che ambisce a dimezzare il tasso di disoccupazione, ma vogliamo anche farci carico di non abbandonare nessuno. E’ questo per noi – conclude Francesca Marchetti – il senso della politica e del buon amministrare”.