Indicazioni chiare ai Comuni su chi può esercitare l’attività e chi sono i destinatari. La vicepresidente Gualmini: “Chi opera nel settore non può limitarsi al al mero trasporto, ma deve essere in grado di rispondere a un bisogno ampio del soggetto debole, quello di attenzione, cura, delicatezza e sensibilità”

Accompagnamento sociale: la Regione detta le norme e uniforma il servizio di assistenza e trasporto. Attraverso le nuove “linee guida” arrivano indicazioni chiare e omogenee ai Comuni su chi può esercitare l’attività e i destinatari. Si tratta di una misura che riguarda migliaia di persone, tra operatori e utenti, coinvolti in un sistema che, soprattutto grazie al volontariato, garantisce questo tipo di prestazione, da e verso i centri diurni, le case famiglia, gli ospedali, le residenze per anziani o per persone disabili. Si offre un importante e concreto aiuto alle persone più fragili per conquistare autonomia e vivere dignitosamente nel proprio ambiente.

Al lavoro o dal medico, in posta o in un ufficio pubblico: sono infatti questi i luoghi verso i quali ci si sposta per le più normali incombenze quotidiane, ma che possono diventare inaccessibili a chi è disabile, anziano, fragile e ha bisogno di essere assistito o, per spostarsi, non è in grado di utilizzare in autonomia i mezzi di trasporto, pubblici o privati che siano.

Uniformare questo servizio di assistenza, definirne la natura, le modalità di funzionamento, il rispetto dei ruoli e della normativa ad esso collegata (legge regionale 8/2014) è dunque l’obiettivo delle “Linee guida in materia di accompagnamento sociale”, approvate dalla Giunta regionale.

“Le linee guida sono un importantissimo risultato del lavoro condotto all’interno del PAR, il Tavolo regionale degli anziani. Moltissime le parti sociali che hanno partecipato alla loro stesura. Finalmente diamo delle indicazioni omogenee e chiare ai Comuni su che cosa si intenda per accompagnamento sociale, chi può esercitare questa importante attività e chi sono i destinatari. Spetterà poi ai Comuni costruire delle convenzioni con il Terzo Settore. Siamo contenti- aggiunge- che l’accento sia proprio sulla dimensione sociale. Chi accompagna deve avere delle caratteristiche e delle capacità specifiche e cioè deve saper relazionarsi con persone fragili e non autosufficienti non limitandosi al mero trasporto ma essere in grado di rispondere a un bisogno ampio del soggetto debole, quello di attenzione, cura, delicatezza e sensibilità”.

Le “linee guida”

Saranno dipendenti dei Comuni, singoli o associati, o volontari regolarmente iscritti in apposito elenco comunale formalmente regolamentato, a svolgere il servizio di accompagnamento sociale, che prevede il prelievo a domicilio o da un luogo concordato, della persona che lo richiede e il raggiungimento del luogo previsto, l’eventuale trasferimento assistito dell’utente, anche con mezzi di trasporto adeguati, e il ritorno a casa.

Le linee guida hanno anche l’obiettivo di tutelare gli utenti dell’accompagnamento sociale, poiché vengono stabiliti standard minimi che chi offre questa prestazione dovrà assicurare.

Tra questi, una adeguata formazione degli operatori, una buona qualità degli automezzi utilizzati e una copertura assicurativa adeguata.
Non rientra nel servizio di accompagnamento sociale il trasporto di ammalati gravi o affetti da patologie contagiose o particolarmente debilitanti, ricoveri urgenti in ospedale.

Le “linee guida” potranno essere uno strumento utile per le Amministrazioni per identificare i possibili destinatari della prestazione e promuovere e regolamentare un sistema che in Emilia-Romagna già da tempo coinvolge migliaia di persone tra operatori e utenti.