A Pesaro nel weekend appena concluso c’è stato un raduno di migliaia di genitori, riuniti contro una legge nazionale che condivido in pieno: quella che porta a 10 i vaccini obbligatori per i bambini. Sono e sarò sempre felice davanti alla partecipazione delle persone alla cosa pubblica, soprattutto se in contrasto con le mie idee. L’ABC della democrazia è una conquista recente per il nostro Paese e va sempre esaltato e rispettato, non solo quando torna comodo.

Tuttavia da Pesaro è uscita una protesta che ha visto tante congetture su un nebbioso giro di affari tra Stato e case farmaceutiche, e su queste eventualità confido nella magistratura. Dal punto di vista sanitario, nulla da Pesaro ha però intaccato l’evidenza e la consistenza dei numeri che hanno spinto a prendere questa difficile decisione per la salute delle persone. Ed è su questi termini che opera la politica.

Ogni legge è un’azione con le sue reazioni, e raramente si incontra il favore dell’intera popolazione. La gravità del rischio e l’urgenza del provvedimento non scavalcano mai la cittadinanza e la sua tutela reale, ma quando una soluzione deve essere presa, è più importante l’esattezza dell’informazione di base che le congetture su possibili concause.

La Regione Emilia-Romagna è stata apripista in Italia su questo provvedimento e sono orgogliosa del coraggio e della determinazione dimostrata.