Marchetti: “Pieno sostegno all’assessore. I grillini decidano da che parte stare” 

Il provvedimento di radiazione emesso dall’Ordine dei medici di Bologna nei confronti dell’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi è ancora nell’occhio del ciclone. Un boomerang che ha scatenato una levata di scudi in difesa della sanità pubblica e delle politiche messe in campo da Venturi fino ad ora.

Ma andiamo con ordine.

  1. La radiazione dell’Assessore alla Sanità Sergio Venturi è avvenuta da parte dell’Ordine dei medici di Bologna non per una violazione al proprio codice deontologico o per comportamenti e scelte come medico. No, niente affatto. L’Ordine ha deciso che Venturi andava processato per il suo operato da assessore, per essersi permesso di proporre l’adozione di una delibera amministrativa, di oltre due anni fa, che poi la Giunta, organo politico collegiale, ha adottato. Delibera che consente agli infermieri specializzati di intervenire da soli a bordo delle ambulanze in caso di emergenze. Un provvedimento che alcuni non hanno mai digerito.
  2. Così l’Ordine si è attivato in merito all’atto con cui la Direzione generale dell’assessorato alla Sanità, nel 2016, definì le indicazioni rivolte alle aziende sanitarie sul personale impiegato nell’attività di pronto soccorso. Un provvedimento grave, senza precedenti nel suo genere, che indirizzandosi formalmente contro una singola persona colpisce in realtà in modo strumentale l’autonomia delle scelte di un organo politico-amministrativo.
  3. O meglio. Effettivamente c’è stato negli ultimi quindici anni un caso così radicale. Un medico che aveva assassinato la propria moglie.
  4. Il provvedimento di radiazione avviato dal Presidente Giancarlo Pizza è una decisone molto grave ed inaudita. Si tratta di un attacco esclusivamente politico che con la professione, la professionalità e le capacità organizzativo-gestionali nulla ha a che fare. La scelta fatta dall’Ordine crea una situazione di tensione e insicurezza e rischia di trasformarsi in una caccia alle streghe ideologica più che deontologica. L’operato di un assessore e di una Giunta, in democrazia, è sottoposto al giudizio dei cittadini non di un Ordine professionale territoriale, a cui non compete certo il sindacato sulle scelte di un organo politico.
  5. Sono personalmente convinta che l’assessore Venturi vedrà riconosciute le proprie ragioni in relazione ad una decisione priva, a mio avviso, di qualsiasi fondamento giuridico e potrà quindi ottenere giustizia nelle sedi proprie. Leggendo meglio i resoconti giornalistici e andando con la memoria a qualche tempo fa, ritrovo nella figura di Presidente dell’Ordine quel Giancarlo Pizza che già si era segnalato alle cronache per alcune posizioni ben poco scientifiche e molto politiche. Il Presidente dell’Ordine dei medici bolognese si era infatti mostrato alle cronache per qualche “ruggine” ai tempi in cui faceva l’urologo presso l’Ospedale Sant’Orsola dove Venturi era Direttore Generale. Più di recente Pizza è finito sui giornali per opinioni del tutto personali (e anche in quel caso fin troppo politiche) sull’utilità dei vaccini, criticando anche in quel caso la Regione Emilia-Romagna che per prima in Italia ha introdotto l’obbligo vaccinale a tutela dei più deboli tra di noi.
  6. A conferma di come la nostra sanità rimanga un’eccellenza. Nei giorni scorsi l’assessore Venturi ha firmato a Palazzo Chigi, a nome di tutte le Regioni italiane, assieme alla Ministra Grillo ed al Sottosegretario Giorgetti un accordo sulla parte sanitaria della legge di Bilancio all’esame del Parlamento. A dimostrazione della stima di cui gode presso tutti i suoi colleghi in Italia e del prestigio che la Regione Emilia-Romagna ha quando si discute di Sanità.
  7. Imbarazzante quindi l’atteggiamento di un Ordine professionale che ancora oggi manca di far ricevere le comunicazioni ufficiali. Ad oggi infatti, l’assessore regionale alla Sanità non ha ancora ricevuto alcuna comunicazione formale del provvedimento, preso ormai da una decina di giorni. Non sono arrivate le motivazioni dall’Ordine e tantomeno la comunicazione ufficiale, ed è veramente imbarazzante parlare di una radiazione senza neanche avere una riga nero su bianco.

Ovviamente in tutto ciò non è passata inosservata la sensazione di eterna confusione nella quale vivono gli esponenti del Movimento 5 Stelle. Anche su questa vicenda i grillini dimostrano la loro ambiguità e il loro strabismo. C’è chi si permette come il capogruppo bolognese Bugani di usare appellativi come “semplici infermieri” dimenticando che si parla di professionisti che ogni giorno tutelano la nostra salute. Poi, dalle stesse stanze pentastellate arriva la dichiarazione della capogruppo regionale Piccinini che non vuole tirare barriere ma stimolare a lavorare meglio per il servizio sanitario. Ben venga la solidarietà della collega Piccinini, sarebbe bello però che la politica prima di puntare il dito, screditare, rilasciare imprudenti e sconsiderate dichiarazioni si informasse e si rendesse conto del ruolo istituzionale che si ricopre.