Ogni anno in Italia nascono 50mila bambini pretermine, quindi 1 neonato su 10. I bambini nati prematuri, ossia prima del compimento delle  37 settimane di gestazione, necessitano di cure specifiche e attrezzature mediche complesse senza le quali non avrebbero possibilità di sopravvivere. A loro è dedicata la Giornata Mondiale del Prematuro di giovedì 17 novembre con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della nascita pretermine e sui rischi ad essa correlati, informare sulle strategie di prevenzione, incentivare la ricerca scientifica sull’identificazione delle cause e sulle strategie utili a prevenirla, promuovere una cultura attenta sia al bambino che alle famiglie.

È prematuro un bambino nato prima della 37esima settimana di gravidanza e con un peso inferiore ai 2 chili e mezzo. Secondo i dati dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN), in Italia, ogni anno i bimbi pretermine sono il 7,2% dei nuovi nati. Di questi, l’1% ha un peso inferiore a 1.500 grammi ed il 6,2% tra 1.500 e 2.500 grammi. Grazie al miglioramento dell’assistenza neonatale e della diffusione delle Terapie Intensive neonatali, oggi si stima che il 98,2% dei nati prematuri non abbia problemi né complicazioni per il futuro.

In alcuni casi, però, i nati prematuri possono essere soggetti a patologie respiratorie, neurologiche cardiovascolari, metaboliche e a problemi di suzione e alimentazione.

La Società Italiana di Neonatologia (SIN), in occasione della Giornata Mondiale della
Prematurità, che ricorre il 17 novembre, ribadisce con forza l’importanza di un’adeguata prevenzione con i vaccini, particolarmente raccomandata in alcuni gruppi di soggetti ad alto rischio, tra i quali vanno senz’altro annoverati i neonati pretermine, che risultano essere maggiormente esposti alle conseguenze dannose delle malattie infettive prevenibili dalle vaccinazioni.

Il neonato pretermine ha nei primi mesi una condizione di immunodeficienza più accentuata e duratura che nel neonato.

giornata-mondiale-della-prematurita-640x480A tal proposito la Società Italiana di Neonatologia (SIN), in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità, che ricorre il 17 novembre, ribadisce con forza l’importanza di un’adeguata prevenzione vaccinale, particolarmente raccomandata in alcuni gruppi di soggetti ad alto rischio, tra i quali vanno senz’altro annoverati i neonati pretermine, che, a causa delle complicanze della prematurità, risultano maggiormente esposti alle conseguenze dannose delle patologie infettive prevenibili dalle vaccinazioni.

Il neonato pretermine, infatti, oltre alle frequenti complicanze che ne prolungano la permanenza in ospedale fino anche oltre il 3° mese di vita, presenta, com’è noto, una condizione di immunodeficienza più accentuata e duratura che nel neonato a termine. Inoltre, questi piccoli ricevono, a volte, trattamenti, ad esempio gli steroidi, che potrebbero interferire con la risposta protettiva immunitaria.