Sono 105 i progetti finanziati dalla Regione con 2,5 milioni di euro per promuovere le pari opportunità e contrastare la violenza di genere e molti di questi sono rivolti ai bambini e ai ragazzi, dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado. Due di questi riguardano il territorio imolese e le associazioni PerleDonne e Trama di Terre a cui andranno rispettivamente 32.000 euro e 24.000 euro per un totale complessivo di 56.000 euro.

L’associazione PerLeDonne ha presentato il progetto “Che Radio di Genere Evolution” che già in questi anni ha coinvolto il territorio imolese e gli studenti dell’Istituto Alberghiero Scappi di Castel San Pietro per promuovere e sensibilizzare le comunità nei confronti di un linguaggio di genere, non discriminatorio e orientato alle pari opportunità, in ambito scolastico in primis e anche attraverso trasmissioni, interviste, dialoghi e confronti radiofonici rivolti al territorio. Mentre l’associazione Trama di Terre ha ottenuto il finanziamento per “LIBERE. Il nostro no ai matrimoni forzati”, un progetto che vedrà l’avvio di un osservatorio sui matrimoni forzati nell’area metropolitana di Bologna, percorsi di orientamento per le giovani donne che hanno subito o sono a rischio di violenza, la produzione e diffusione di materiale informativo ed infine verrà realizzata formazione ad hoc, rivolta agli operatori dei servizi sociosanitari, scolastici, culturali, delle forze dell’ordine, delle associazioni e comunità di minori.

“Il bando della Regione Emilia-Romagna nell’ambito del contrasto alle discriminazioni e alla violenza di genere, rappresenta un’opportunità significativa per le realtà territoriali e la qualità delle loro progettualità – spiega la consigliera regionale Francesca Marchetti – consolidare l’alleanza della rete istituzionale e associativa che opera nel territorio significa proseguire a costruire un territorio più inclusivo, equo e attento alle questioni di genere a partire dal coinvolgimento delle giovani generazioni. Educare al rispetto e alla parità di genere, fin dai banchi di scuola, approfondire la conoscenza delle questioni che riguardano le ragazze immigrate significa mettere al centro un lavoro di rete competente e sensibile”.