Approvato il Piano sperimentale per azioni formative e di accompagnamento al lavoro per detenuti. Progetti entro il 12 maggio

Politiche formative e di accompagnamento al lavoro delle persone in esecuzione penale progettate congiuntamente da amministrazione penitenziaria, servizi sociali e per il lavoro, enti di formazione accreditati, imprese profit e non profit e associazioni di volontariato per qualificare l’elemento rieducativo e di recupero sociale come asse portante di sviluppo delle misure di detenzione. È quanto prevede il Piano sperimentale 2015 di intervento per l’inclusione socio-lavorativa delle persone in esecuzione penale approvato dalla Giunta regionale. A disposizione ci sono 2,1 milioni di euro, di cui 1,5 milioni euro da risorse del Fondo sociale europeo per il finanziameto delle azioni formative e di accompagnamento al lavoro. “Potranno essere finanziate tutte le azioni che possono aiutare le persone in esecuzione penale a sviluppare progetti di reinserimento sociale fondati sul lavoro che, a partire dall’acquisizione di un profilo professionale spendibile, consentano loro di acquisire autonomia e rafforzarsi rispetto a possibili recidive e reiterazioni delle azioni che li hanno portati in carcere – ha spiegato Patrizio Bianchi, assessore regionale al Lavoro e alla Formazione – La formazione professionale e il lavoro sono parte integrante del trattamento penitenziario e ne costituiscono una parte fondamentale ai fini del reinserimento sociale del condannato”. Il bando per il finanziamento delle attività scade il 12 maggio 2015 e possono presentare progetti enti di formazione professionale accreditati.

Redatto in attuazione del Protocollo di intesa siglato a gennaio 2014 da ministero della Giustizia e Regione Emilia-Romagna per realizzare misure volte all’umanizzazione della pena e al reinserimento sociale delle persone detenute, il Piano introduce in via sperimentale una programmazione integrata a livello regionale fondata sulla collaborazione di diversi attori coinvolti nella gestione di servizi rivolti alle persone in esecuzione penale, sull’integrazione delle risorse finanziarie e degli strumenti per promuovere responsabilità sociale e garantire l’erogazione di servizi qualificati. La Regione si impegna a collaborare con il Provveditorato dell’Emilia-Romagna per definire un intervento articolato e pluriennale che prenderà spunto dagli esiti di questa prima fase per definire quali modalità di intervento, buone prassi e relazioni tra soggetti rendere sistematiche per qualificare i servizi.

Le azioni dovranno essere il risultato di una progettazione condivisa e sostenute da piani di intervento definiti in collaborazione con l’amministrazione penitenziaria e dovranno essere finalizzate a sostenere l’inclusione sociale dei detenuti attraverso il lavoro e, in particolare, delle persone nella delicata fase delle dimissioni aiutandole nella creazione di un progetto di vita che consenta loro una reale integrazione nella società.

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