Sì – senza alcun voto contrario e la sola astensione dei Cinque Stelle – dell’Assemblea legislativa regionale ad una risoluzione che chiede alla Giunta di attivarsi con urgenza nei confronti del Governo per salvaguardare il ruolo dei vigili del fuoco cosiddetti discontinui. Il fine è quello di adottare idonei provvedimenti che consentano la loro stabilizzazione presso il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, intervenendo inoltre per favorire prioritariamente la stabilizzazione del personale discontinuo appartenente alle unità cinofile.

I vigili del fuoco discontinui fanno parte del personale operativo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono iscritti in appositi elenchi istituiti presso i comandi provinciali, ricevono la medesima formazione dei loro colleghi permanenti, hanno funzioni equiparate, ma diverso inquadramento presso il Corpo, poiché svolgono il loro servizio in modo precario, in assenza di un rapporto d’impiego con l’amministrazione pubblica.

Il decreto legge 113 del 2016 va nella giusta direzione per assicurare la piena efficienza organizzativa del dispositivo di soccorso pubblico del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, anche in occasione di situazioni emergenziali. Esso autorizza, in via eccezionale, l’assunzione straordinaria nei ruoli iniziali del Corpo, attingendo a graduatorie pre-esistenti e marcando una direzione verso la stabilizzazione del personale e la riduzione dei volontari. Si vuole quindi dare un riconoscimento al lavoro di migliaia di persone che hanno prestato un indispensabile servizio e adottare provvedimenti per ricollocare il personale discontinuo, in modo da non disperdere la competenza di persone formate dall’amministrazione pubblica e poi dalla stessa rese disoccupate.

L’attenzione deve poi essere rivolta alle unità cinofile dei vigili del fuoco, che sono attualmente 186 a livello nazionale; di queste 155 hanno già conseguito la certificazione operativa e poco meno di cinquanta sono discontinue. Si tratta di poche decine di persone a livello nazionale, ma con una concentrazione significativa nella nostra regione, e che svolgono un ruolo fondamentale nelle operazioni di soccorso in contesti emergenziali, come ad esempio i terremoti.

Fino al 2014 il personale discontinuo del nucleo cinofilo dei vigili del fuoco ha svolto turni di servizio mediante richiami di 20 giorni, che hanno assicurato la copertura operativa del servizio cinofilo, mentre oggi, a seguito delle drastiche riduzioni che la componente discontinua ha subito a partire dagli inizi del 2015 (il 75% in meno rispetto l’anno 2014), il nucleo cinofilo dei vigili del fuoco non ha più personale da impiegare in interventi di soccorso e tanto meno in ambito formativo e di logistica e mantenimento della struttura sede della scuola nazionale per la componente cinofila.

Le attuali normative rendono inconciliabile l’attività di volontariato con una normale vita lavorativa, mettendo a rischio l’esistenza stessa di questa esigua, ma importantissima componente. L’assorbimento nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco rappresenterebbe una concreta soluzione per non disperdere, ma anzi valorizzare, questo tesoro di impegno, volontariato e alte competenze.