Videosorveglianza, street tutor, riqualificazione spazi, illuminazione pubblica, attività di educazione: in 10 anni mai così tante intese sottoscritte con Comuni, Unioni e Università
In due parole
Nel 2021 la Regione ha sottoscritto 31 Accordi di programma con 24 Comuni, 6 Unioni di Comuni e una Università per la sicurezza urbana, la prevenzione della criminalità e del disordine urbano. Il contributo regionale ammonta a 3 milioni di euro con cui verranno cofinanziati progetti di “prevenzione integrata”, che comprendono sia misure come il rafforzamento di telecamere, sistemi di lettura delle targhe e illuminazione pubblica, sia attività socioeducative per la comunità.Lettura facilitata
Street tutor impegnati a prevenire rischi e a mediare conflitti. Riqualificazione di aree specifiche, potenziamento della videosorveglianza, installazione di punti luce, con l’affiancamento puntuale di attività di educazione, animazione, sensibilizzazione, rivolte soprattutto ai più giovani.
Sono 31 gli Accordi di programma sottoscritti nel corso del 2021 dalla Regione con i territori per la sicurezza urbana, la prevenzione della criminalità e del disordine urbano. Il numero più alto dell’ultimo decennio, con contributi regionali per oltre 3 milioni di euro (su un investimento complessivo che sfiora i 4 milioni) per i progetti di 24 Comuni, 6 Unioni e un’Università (Bologna).
Gli Accordi: le risorse stanziate dalla Regione
Dal 2015, la Regione Emilia-Romagna ha finanziato 149 progetti/accordi dedicati alla sicurezza dei cittadini, stanziando oltre 10,5 milioni di euro, con un andamento in crescita.
Interventi di “prevenzione integrata“, dove misure quali il rafforzamento di telecamere, sistemi di lettura delle targhe e illuminazione vengono puntualmente accompagnati da attività socioeducative e di animazione comunitaria che hanno l’obiettivo di prevenire: è il filo conduttore che accompagna la maggior parte degli Accordi sottoscritti tra Regione e territori.
In provincia di Bologna vengono realizzati 5 progetti (di cui uno con l’Università), finanziati dalla Regione con 455.200 euro; nel modenese i progetti sono 6, con un intervento regionale di 573.000 euro; 4 nel reggiano, con 371.100 euro di contributi; per la provincia di Parma i progetti sono 4, finanziati dalla Regione con 286.800 euro. Due quelli nel piacentino, con contributi per 175.800 euro, altri due nel ferrarese (240.400 euro dalla Regione). In provincia di Forlì-Cesena vengono realizzati 3 progetti, con 292mila euro di contributi; altri 3 in provincia di Ravenna, finanziati dalla Regione con 327.400 euro. Infine, due progetti in provincia di Rimini (con 297.500 euro di sostegno).
Provincia di Bologna
In provincia di Bologna vengono realizzati 5 progetti, finanziati dalla Regione con 455.200 euro.
- Comune di Bologna – progetto “Vitalità sociale e culturale della città nel rispetto delle regole”
Si tratta di un progetto sperimentale di introduzione, in accordo con la Prefettura, della figura degli “Street
Tutor” – disciplinata dall’art. 9 della L.R. 24/2003 e ss.mm. – in un’azione di mediazione sociale nelle aree e
negli spazi pubblici adiacenti ai pubblici esercizi nello specifico contesto dell’attività di prevenzione
dell’epidemia Covid 19 nel centro storico, con una specifica attenzione a via del Pratello e piazza San
Francesco, piazza Verdi, via Petroni e piazza Aldrovandi, via delle Moline, via Belle Arti e via Mascarella. Il
progetto prevede lo sviluppo contestuale di una strategia manutentiva del locale sistema di
videosorveglianza, soggetto ad alto grado di obsolescenza, al fine di assicurare una qualificazione del sistema stesso sotto il profilo delle modalità di collegamento con le sale operative delle forze di polizia e del collegamento con il sistema nazionale di controllo targhe e transiti dei veicoli (SCNTT). Il costo totale del progetto è di 195.000 euro e la Regione assicura un contributo di 156.000 euro.
- Comune di Imola – progetto “La ripresa delle socialità rispettando le regole – Lo spazio pubblico quale
primo luogo di convivenza civile”
Si tratta di un progetto sperimentale di introduzione, in accordo con la Prefettura di Bologna, della figura
degli “Street Tutor” – disciplinata dall’art. 9 della L.R. 24/2003 e ss.mm. – in un’azione di mediazione sociale
nelle aree e negli spazi pubblici adiacenti ai pubblici esercizi nello specifico contesto dell’attività di
prevenzione dell’epidemia Covid 19 nel centro storico, con una specifica attenzione a piazza Matteotti, piazza
Caduti per la libertà, piazza Gramsci, Porta Montanara, viale Carducci (zona Centro intermedio), piazza
Mozart (quartiere Pedagna) e nelle zone di aggregazione in prossimità dell’Autodromo “Enzo e Dino Ferrari”.
Il progetto prevede lo sviluppo contestuale di una strategia di manutenzione e incremento del locale sistema
di videosorveglianza al fine di assicurare una qualificazione del sistema stesso sotto il profilo delle modalità
di collegamento con le sale operative delle forze di polizia e del collegamento con il sistema nazionale di
controllo targhe e transiti dei veicoli (SCNTT).
Il costo totale del progetto è di 136.000 euro e la Regione assicura un contributo di 108.800 euro. - Comune di Medicina – progetto “Medicina Si Cura”
Il progetto è finalizzato a un complessivo intervento di prevenzione integrata volto al miglioramento della
vivibilità e sicurezza del territorio comunale, con una specifica attenzione all’area Corte Argentesi nel
capoluogo e alle frazioni di Fossatone, Crocetta e di Villa Fontana.
In particolare, è prevista la riqualificazione dell’area di Corte Argentesi con un intervento di razionalizzazione
degli accessi e di potenziamento della videosorveglianza unito alla promozione di iniziative culturali e/o
eventi di animazione finalizzati a valorizzare l’area e a sostenere il commercio locale. È inoltre prevista
l’implementazione del sistema di telecamere di lettura targhe nelle frazioni di Fossatone e Crocetta sulla
SP253, ad integrazione degli apparecchi già esistenti che rilevano soltanto i flussi in direzione Ravenna, e
all’ingresso della frazione di Villa Fontana sulla SP3, in entrambi i sensi di marcia. Queste misure di
prevenzione saranno accompagnate dalla realizzazione di uno studio sulla sicurezza territoriale, volto a
definire le criticità urbane e i fenomeni di insicurezza oggettivi e percepiti dalla cittadinanza, anche attraverso
un processo partecipativo della comunità locale.
Il costo totale del progetto è di 88mila euro e la Regione assicura un contributo di 70.400 euro. - Comune di Pieve di Cento – progetto “Pieve + Sicura 2021”
Il progetto è finalizzato a un complessivo intervento di prevenzione integrata volto al miglioramento della
vivibilità e della sicurezza del territorio comunale, con particolare attenzione al Quartiere delle Arti e al Parco
“l’Isola che non c’è”, interessati da fenomeni di criminalità predatoria e devianza giovanile. Si prevede un
intervento complessivo fondato su misure di messa in sicurezza di siti socio-scolastici, culturali nel Quartiere
delle Arti e delle strutture sportive nella zona Nord di accesso al Parco “l’Isola che non c’è”, unito
all’estensione e implementazione del sistema di videosorveglianza comunale a protezione del centro urbano
e al potenziamento dell’illuminazione pubblica nelle aree di accesso al parco urbano, in prossimità delle
scuole primarie e dell’infanzia. Tutto questo sarà accompagnato da azioni socioeducative di recupero del
disagio giovanile e da un’organica campagna di sensibilizzazione e comunicazione dedicata alla comunità e
alle realtà associative e produttive finalizzata a promuovere forme virtuose di cittadinanza attiva.
Il costo totale del progetto è di 131.500 euro e la Regione assicura un contributo di 105mila euro. - Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Giuridiche – progetto “Bande giovanili di strada in
Emilia-Romagna tra marginalità, devianza e insicurezza urbana”
Il progetto di ricerca è finalizzato ad analizzare il tema dei comportamenti giovanili di gruppo negli spazi
pubblici e, in particolare, i comportamenti criminali e devianti che sono causa di insicurezza urbana,
provvedendo sia ad aggiornare precedenti lavori di ricerca su questo tema, sia ad esaminare e approfondire
criticità recenti che hanno creato un diffuso allarme sociale nel territorio regionale. Il progetto prevede infine
la realizzazione di un’iniziativa pubblica di presentazione dei risultati della ricerca.