Caliandro e Marchetti: “furto ai danni delle comunità locali”

 

Salvare il Bando Periferie è l’obiettivo dell’azione del Pd rispetto al Decreto Milleproroghe, che metterebbe a rischio su base nazionale il finanziamento di 1,6 miliardi e nello specifico per i progetti della Regione Emilia-Romagna 120 milioni di euro.

«Siamo di fronte ad un vero e proprio furto ai danni delle comunità è impensabile che il Governo scippi ai territori fondi che garantiscono sicurezza e miglioramento della vita dei cittadini – dicono i consiglieri Stefano Caliandro e Francesca Marchetti –. Proprio per ribadire il sostegno ai Comuni nella battaglia per il bando delle periferie abbiamo chiesto, attraverso una risoluzione, (che vede come prima firmataria la consigliera regionale Nadia Rossi), l’impegno della Regione in tutte le sedi istituzionali affinché gli enti locali non vengano privati di fondi necessari per rendere più sicure e vivibili le aree urbane che soffrono situazioni di degrado economico e sociale. La sicurezza si fa da un lato attraverso il mantenimento dell’ordine pubblico e dall’altro attraverso processi di riqualificazione urbana. I fondi per le periferie servivano proprio a questo, come nel caso dei 18 milioni assegnati al Comune di Bologna per la riqualificazione di aree ed edifici al Pilastro e in zona Arcoveggio. Tra i progetti: la nuova caserma dei Carabinieri al Pilastro e la riconversione dell’ex parcheggio Giuriolo in polo della conservazione e del restauro del cinema in cui dovrà operare la Cineteca».

«I Comuni non hanno certamente bisogno di ulteriore incertezza giuridica e finanziaria, – proseguono i dem – visto che sono stati negli ultimi anni l’architrave per la revisione della spesa pubblica nazionale. I soldi del bando voluto dal Pd consentivano di investire concretamente in sicurezza senza proclami e senza le false promesse di Lega e Movimento 5 Stelle. Nella risoluzione sollecitiamo il Governo affinché in tutte le città coinvolte arrivino i finanziamenti già previsti, proprio per non minare ulteriormente il già logoro rapporto di fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Lasciare da sole le periferie significa alimentare il conflitto sociale, creare zone franche per la criminalità e soffiare sul fuoco del razzismo. Ci auguriamo che Conte ci ripensi».