Se c’è un risultato che ha caratterizzato il mio impegno di Consigliere Regionale è la riforma dei servizi educativi per la prima infanzia, perché da relatrice di quel provvedimento ho “tenuto a battesimo” la norma sull’obbligo vaccinale che ha anticipato la legge nazionale. L’Emilia-Romagna è diventata così la prima Regione in Italia ad aver previsto per legge l’obbligatorietà dei vaccini contro poliomielite, difterite, epatite B e tetano per accedere ai servizi 0-3 anni (nidi e spazi bimbo), sia pubblici sia privati. Oggi, a livello regionale, abbiamo superato la soglia del 95% di copertura vaccinale e sono orgogliosa di aver contribuito a questo traguardo che garantisce la cosiddetta immunità di gregge. L’obbligo vaccinale è un traguardo di giustizia sociale oltre che di sanità pubblica, perché protegge i bambini dalle credenze pseudo-scientifiche di qualche genitore che vede nei vaccini il male della società moderna. Considero non conclusa la mia battaglia perché i cosiddetti “no vax” hanno perfino presentato una propria lista alle elezioni regionali e perché, da insegnante oltre che da Consigliere Regionale, sento il dovere di continuare a tutelare le persone più fragili della nostra comunità.
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