I fondi alle aziende sanitarie. Tra gli interventi, cura dei disturbi alimentari e diagnosi precoce di autismo sotto i 6 anni. Donini: “Dopo la pandemia, più attenzione ai più fragili”

Promuovere il benessere mentale, prevenire e curare disturbi psichiatrici come depressione, schizofrenia, ansia, demenza, o correlati all’uso di sostanze psicoattive. Ma anche contrastare le disabilità intellettive e i disturbi del neurosviluppo che si manifestano durante l’infanzia e l’adolescenza, ad esempio l’autismo; e ancora,  realizzare interventi integrati e personalizzati per ridurre il numero di ricadute e ricoveri ospedalieri, aumentando anche la capacità di diagnosi precoce.

Vanno in questa direzione i 38 milioni di euro stanziati per il 2020 dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del “Piano attuativo di Salute mentale e superamento degli ex Ospedali psichiatrici”. Finanziamenti la cui ripartizione e assegnazione alle Aziende sanitarie del territorio, da Piacenza a Rimini, è stata approvata in questi giorni dalla Giunta regionale. Si tratta di risorse provenienti da un Fondo specifico derivante dalla chiusura degli Ospedali psichiatrici, per progetti che integrano l’attività ordinaria dei Dipartimenti di salute mentale e dipendenze patologiche delle Ausl.

Gli interventi finanziati

La maggior parte delle risorse – 34,7 milioni di euro – è destinata al “Fondo per l’autonomia possibile” per interventi di assistenza socio-sanitaria e percorsi terapeutico-riabilitativi dei pazienti affidati ai Centri di Salute mentale, delle persone dimesse dagli ex ospedali psichiatrici e psichiatrico-giudiziari e dalle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), specializzate nella cura delle persone affette da disturbi mentali e sottoposte a regimi detentivi.

Oltre 1,2 milioni di euro serviranno a finanziare il “Programma regionale integrato per l’assistenza alle persone con disturbo dello spettro autistico – Pria”, per l’assistenza territoriale delle persone affette da autismo; la somma viene ripartita in base alla popolazione residente nella fascia 0-17 anni all’1 gennaio 2020. Tale somma si aggiunge a quanto assegnato alle Aziende sanitarie nel 2019 e nel 2020 (2 milioni di euro per ciascun anno) per garantire e rafforzare la precocità dalla diagnosi nei bambini e i tempi di attesa tra diagnosi ed inizio del trattamento per i più piccoli (entro i 6 anni).

550 mila vanno al “Programma regionale operativo per disturbi specifici di apprendimento. (Pro-Dsa)” per la diagnosi e presa in carico di pazienti giovani e giovanissimi, da 6 a 18 anni di età, affetti da dislessia, disgrafia, discalculia.

480 mila euro sono riservati al programma “Disturbi del comportamento alimentare” per realizzare strategie efficaci di prevenzione, avviare procedure specifiche di cura e riabilitazione delle persone, in maggioranza giovani, affetti da tali disturbi; 340 mila euro sono poi destinati all’assistenza residenziale delle persone con questo tipo di patologia, alla quale la Regione ha dedicato un’attenzione particolare istituendo il programma “Disturbi del comportamento alimentare-Rete residenziale”.  

Infine, 400 mila euro riguardano il programma “Esordi psicotici” finalizzato a ottimizzare il sistema di riconoscimento e trattamento precoce delle persone, adolescenti e giovani adulti, ad alto rischio di psicosi.

All’Ausl di Imola arriveranno 3.232.581 euro.
così ripartiti:

  • 3.147.347 euro sono destinati al “Fondo per l’autonomia possibile”
  • 9.551 euro sono riservati al programma “Disturbi del comportamento alimentare” e 7.490 euro per l’assistenza residenziale alle persone con queste patologie
  • 11.898 euro riguardano il programma “Esordi psicotici”
  • 12.956 euro vanno al “Programma regionale operativo per disturbi specifici di apprendimento. (Pro-Dsa)”
  • 34.732 euro serviranno a finanziare il “Programma regionale integrato per l’assistenza alle persone con disturbo dello spettro autistico – Pria”
  • 8.607 euro per i programmi legati a chi soffre di disabilità intellettive