La Regione Emilia-Romagna ha deciso di ricorrere alla Corte costituzionale per la questione di legittimità rispetto a quanto inserito dal Governo in Legge Bilancio 2023 che prevede un dimensionamento della rete scolastica che, se realizzato in questi termini, creerebbe forti penalizzazioni per i territori. La nuova pianificazione di fatto, fa scendere complessivamente da 8158 a 7461 le autonomie nel Paese e da 534 a 519 quelle dell’Emilia-Romagna. Proprio su questo tema la consigliera regionale Francesca Marchetti ha discusso un question time in Assemblea Legislativa questa mattina.
“La mancata condivisione del Governo con le Regioni parte dal non aver fornito i dati che hanno portato a questo riparto, e non è chiaro come si arrivi a determinare un decremento di 15 autonomie nell’ambito di una rete di scuole, quella dell’Emilia-Romagna, che vede già una media di più 1.000 studenti per autonomia scolastica, con punte di quasi 1.200 studenti di media nelle scuole superiori di II grado. – spiega Marchetti – Crediamo non sia legittimo, oltre che non utile che il Governo intervenga così pesantemente sull’organizzazione della scuola pubblica senza il coinvolgimento delle Regioni”.
Secondo Marchetti: “Rafforzare e sostenere la scuola in tutti i suoi aspetti a partire dall’attribuzione degli organici deve essere l’obiettivo da porsi al di là del colore politico. – prosegue – La scuola ha la necessità, mai come in questa fase storica, di essere rafforzata nei suoi assetti fondamentali, con una imprescindibile condivisione con i territori. Mentre il PNRR chiedeva in modo generale di proporzionare la rete scolastica per fornire soluzioni concrete alla riduzione del numero degli alunni per classe e il dimensionamento della rete scolastica, le prime scelte fatte in materia di istruzione siano gravi e prefigurino un vero e proprio attacco agli investimenti sulla scuola pubblica. L’offerta formativa dei nostri ragazzi non si basa certamente sui tagli della spesa ma anzi è necessario continuare ad investire e anche confrontarsi politicamente per garantire innovazioni al sistema scolastico, per una formazione, una didattica all’avanguardia per una crescita dei nostri ragazzi e ragazze”.
A conclusione aggiunge: “La Regione sono certa continuerà a svolgere un lavoro di confronto politico e istituzionale, perché è proprio attraverso il rispetto dei rapporti interistituzionali sulle materie condivise e quindi il principio di interlocuzione e condivisione che si raggiungono obiettivi concreti che rispondono ai bisogni del territorio. Un impegno ed un’attenzione nei confronti dei bisogni del territorio che l’azione del Presidente Bonaccini e dell’Assessora Salomoni non è mai mancata, penso solo pochi mesi a quanto fatto nel mio territorio per la a scuola di Sassoleone, nel Comune di Casalfiumanese, in cui l’alleanza istituzionale ha permesso di garantirne l’apertura scongiurandone il rischio chiusura”.