Al centro della due giorni di Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna il piano regionale per l’adolescenza 2018/2020. «Un piano da 19 milioni di euro, con un aumento di 8 milioni di euro rispetto allo scorso biennio, a sostegno alle politiche per l’adolescenza in Emilia-Romagna – spiega la consigliera regionale Francesca Marchetti –. L’obiettivo è quello di agire sul piano della prevenzione e del disagio, dall’abbandono scolastico alla dipendenza da sostanze e all’azzardopatia, dalla promozione di corretti stili di vita all’educazione alla sessualità e all’affettività, al contrasto di fenomeni come quelli del bullismo e cyberbullismo, in un’ottica di equilibrio rispetto alla sfera dell’agio, mirata ad accompagnare i giovani nell’orientamento al mondo professionale, a sviluppare la creatività, a sostenere  percorsi di cittadinanza attiva che sensibilizzino i ragazzi alla corresponsabilità, alla legalità e al rispetto di ogni tipo di differenza».

 L’obiettivo è quello di coinvolgere i diversi attori sociali che gravitano attorno al mondo degli adolescenti, ovvero i genitori, gli insegnanti e gli educatori sportivi e di supportare le ragazze e i ragazzi con l’attivazione di sportelli individuali e di gruppo nelle scuole, il sostegno extrascolastico e la promozione dello sport. Tutti gli interventi sono interconnessi fra loro e collegati ad altri piani regionali come, ad esempio, quello socio-sanitario.

 «Si tratta di investimenti importanti – conclude Marchetti – che comprendono un bando da 3 milioni specifico per gli adolescenti, uno da 6 milioni per il finanziamento dei centri estivi, uno da 6 milioni cogestito con l’assessorato Scuola, Formazione, Lavoro per gli sportelli scolastici, 3 milioni per il servizio civile per minorenni e 200 mila euro per progetti di formazione dedicati a genitori e famiglie. Gli adolescenti che verranno coinvolti, che ricoprono la fascia dagli 11 ai 24 anni, sono circa 550 mila. La Regione dimostra ancora una volta di mettere al centro i giovani».

La Consigliera Francesca Marchetti (PD) ha firmato due ordini del giorno collegati alla proposta recante: “Piano regionale pluriennale per l’adolescenza 2018/2020.”

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L’intervento della Consigliera in Assemblea nella seduta pomeridiana del 7 novembre 2018

Grazie, presidente.

Anch’io volevo esprimere una riflessione su questo piano che, dal mio punto di vista, dal nostro punto di vista si tratta di un piano significativo oltre che per il metodo anche per l’approccio e per il messaggio di cambiamento culturale che segna una politica importante della nostra Regione. In primis ringrazio anch’io l’Assessorato e la relatrice di maggioranza anche per avere coordinato i lavori e i diversi emendamenti che sono stati presentati.

Dicevo, un piano significativo che promuove l’adolescenza riconoscendola. Io credo che la prima questione di questo piano, e mi dispiace aver sentito parole un po’ forti ieri dalla collega di minoranza Sensoli e sono basita dall’intervento della collega Gibertoni, visto che proprio negli ultimi giorni la parte politica che lei rappresenta sull’affido familiare addirittura non prende posizione sul DDL Pillon, ma ritornando al punto e quindi poi, se vuole parlare in sede regionale del tema dell’affido familiare, quello che secondo me è importante è che si riconosce l’adolescenza come risorsa, una risorsa da rilanciare mediante il tentativo, il filo rosso comune che lega credo lo spirito di questo piano da rilanciare mediante delle politiche integrate, rinforzando le competenze genitoriali. E lo ha fatto con un metodo che mette la centralità educativa al centro di una scelta e un modo di lavorare che contraddistingue questa Regione, cioè mettendo quello che viene definito il quadrilatero formativo (famiglia, scuole, istituzioni e terzo settore) insieme per progettare le politiche dell’adolescenza che riguardano la nostra regione. Quindi è vero, collega Sensoli, si può sempre maturare, si può sempre fare di più, infatti l’auspicio è che anche le risorse aumentino, ma credo che questo sia un piano dell’adolescenza che sia già con un ottimo punto di partenza, perché mette al centro anche quelle che sono le risorse dei ragazzi e delle ragazze valorizzandone il protagonismo. Pensiamo a tutte le azioni che vengono esplicitate riguardo alla creatività, alla promozione, al mainstream degli stessi adolescenti, che possono anche rafforzare quel senso di appartenenza e di cittadinanza che sono l’autentico protagonismo del futuro per quanto riguarda i ragazzi e le ragazze.

La questione degli sportelli di ascolto e il loro potenziamento all’interno della scuola credo che sia un elemento fondamentale, una richiesta che veniva anche dall’istituzione scolastica in quel metodo di condivisione e quindi anche di piano dell’adolescenza costruito dal basso che è avvenuto nei diversi incontri tenuti nei territori con i diversi stakeholder, che tutti hanno evidenziato una questione fondamentale: avere anche degli interventi educativi qualificati che possano coinvolgere in modo coerente e sinergico credo tutte le agenzie educative e formative. Su questo credo che non si possa non riconoscere il lavoro fatto e anche lo sforzo, perché credo che sia un nuovo modo anche di lavorare che ha riguardato sia gli Assessorati regionali, ma anche lanciano una sfida alle politiche territoriali e delle Amministrazioni comunali, quindi un progettare le politiche dell’infanzia e dell’adolescenza con azioni e interventi concreti, basati su elementi sinergici che hanno un grande obiettivo: considerare e governare insieme le trasformazioni che attraversano sia la nostra società che le nuove esigenze e i bisogni degli adolescenti di oggi, cercando di non lasciare in quel cambiamento dei vuoti, ma di riempirli di nuove visioni e di nuove azioni costruite insieme. Credo che questo sia il punto fondamentale. Negli emendamenti che ho proposto, alla luce anche di alcune ricerche che sono state evidenziate anche in questa regione di potenziare tutta la tematica che riguarda la prevenzione dell’uso di sostanze e ricordiamo che, quando si pensa alle sostanze o alle nuove sostanze, è bene considerare anche le nuove forme di dipendenza che stanno emergendo, così credo che sia importante tutta la valorizzazione e qui ci vedo una sinergia importante ed integrata con tutto il tema della valorizzazione dello sport, del benessere, così anche come l’accessibilità.

Io voglio però chiudere ricordando due dati che spero non verranno confermati: il piano nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza al momento non mi risulta sia stato finanziato, quindi credo che lo sforzo della nostra Regione proprio in quest’ottica sia ancora maggiore, ma ricordo che purtroppo da chi chiede di ritirare un piano che invece, anche in termini di risorse, è veramente un’urgenza sentita dai territori, al momento sono stati tagliati 100 milioni, di cui 29 milioni al MIUR, 8 milioni all’istruzione di primo ciclo, 3 milioni all’istruzione di secondo ciclo, così come 3 milioni per il reclutamento e l’aggiornamento del personale scolastico, altri tagli sul bonus cultura, per cui ringrazio la collega Tarasconi per l’ordine del giorno che ha presentato, così come, non ultimo, lo stop delle domeniche gratis al museo. Quindi la coerenza di chi in quest’Aula chiede posizioni e addirittura chiede di ritirare questo piano dell’adolescenza mi aspetterei che venisse integrato dalle stesse richieste sul piano nazionale che invece vede completamente diminuire le risorse in questi campi, che tutti ci riempiamo la bocca di considerare strategiche, perché sappiamo tutti che investire in questi campi moltiplica lo sviluppo e riduce sicuramente in futuro l’assistenza, ma poi vedo delle grandi contraddizioni in quello che si pratica tra livelli regionali e a livello nazionale.

Piano adolescenza 2018-2020

Giovani. Dalla Regione rilancio in tre mosse: opportunità, benessere e contrasto al disagio. Ecco il Piano per l’adolescenza 2018-2020. Da inizio legislatura già stanziati 21 milioni di euro, oltre 7 dei quali per il 2019. Gualmini: “Un provvedimento che mette in campo risorse e azioni concrete. Bambini e adolescenti sono il nostro futuro”

Approvato oggi dall’Assemblea legislativa, interessa circa 550 mila ragazzi tra gli 11 e i 24 anni e coinvolge famiglie, scuola, servizi sociali, associazionismo sociale e sportivo, volontariato e aziende sanitarie

Nuove opportunità, benessere e contrasto al disagio, con risorse certe e interventi concreti: la Regione Emilia-Romagna punta sui più giovani, e lo fa attraverso il Piano per l’adolescenza 2018-2020 che, proposto dalla Giunta dopo un percorso di ascolto e confronto sul territorio, oggi ha avuto il via libera dall’Assemblea legislativa. Ammontano a 21 milioni di euro, di cui oltre 7 per il 2019, le risorse messe in campo a favore degli adolescenti emiliano-romagnoli da inizio legislatura, nel 2015.
Con questo nuovo strumento vengono indirizzate per il prossimo triennio tutte le politiche regionali a favore dei ragazzi tra gli 11 e i 24 anni, a partire da quanto già realizzato in questi anni. Il provvedimento, destinato a tutti i soggetti che si occupano di adolescenti – famiglie, scuola, servizi sociali, associazionismo sociale e sportivo, volontariato e aziende sanitarie – ha tra i suoi obiettivi quello di promuovere, tra i più giovani, benessere, socializzazione, opportunità di crescita, protagonismo sociale e stili di vita sani, come deterrenti al disagio e all’isolamento; prevenire e ridurre l’abbandono scolastico, la dipendenza da sostanze e gioco d’azzardo; e ancora, contrastare il bullismo, il cyberbullismo e la violenza tra compagni.

“Il Piano approvato oggi dall’Assemblea legislativa è frutto dell’ascolto e del confronto con ragazzi, famiglie, insegnanti, operatori e amministratori locali che ho incontrato in tutte le province, da Rimini a Piacenza- sottolinea la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini-. Grazie a questi testimoni privilegiati ho approfondito cosa voglia dire essere adolescenti e quali azioni siano necessarie per fare emergere i loro talenti e prevenire le situazioni di disagio. Il piano adolescenza sarà lo strumento per ridisegnare le politiche regionali rivolte ai più giovani, che attraversano una fase della vita estremamente delicata, e alle loro famiglie. Relazioni, impegno, responsabilità verso se stessi e verso gli altri- conclude Gualmini- sono le leve sulle quali agire per il benessere e la crescita dei giovani che sono il nostro futuro”.

Dal punto di vista delle risorse, dei complessivi 21 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione per finanziare gli interventi contenuti nel Piano, 13,8 sono già stati utilizzati tra il 2015 e il 2018 per realizzare attività extrascolastiche, sostenere gli oratori, valorizzare lo scoutismo e il servizio civile, promuovere i centri di aggregazione e gli sportelli scolastici. I restanti 7,2 milioni stanziati per il 2019 serviranno a consolidare gli interventi già in atto e attuarne di nuovi.

Nel dettaglio, il complesso di fondi comprende un bando da 600 mila euro per attività extrascolastiche, ricreative e per il tempo libero rivolte a ragazze e ragazzi preadolescenti e adolescenti;3 milioni per il finanziamento dei centri estivi, 2 milioni per un bando finanziato dal Fondo sociale europeo e cogestito con l’assessorato Scuola, Formazione, Lavoro per gli sportelli scolastici; 700 mila euro per il servizio civile  e 950 mila euro per le famiglie, 200 mila dei quali per progetti di formazione dedicati a genitori.

Le priorità di intervento
Sono tre le priorità di intervento individuate dal provvedimento: ‘Il dialogo’, cioè la capacità da parte degli adulti (genitori, insegnanti, allenatori sportivi) di ascoltare i ragazzi, comprenderne i bisogni e, nel caso, intercettare e accogliere segnali di disagio presenti nel contesto scolastico e nella comunità; “La cittadinanza attiva”, che consiste nel  coinvolgimento diretto degli adolescenti nelle scelte che li riguardano e nella promozione di forme di cittadinanza attiva, quali il servizio civile o le esperienze di alternanza scuola lavoro nell’ambito scolastico; “La cura” dei ragazzi per favorirne il benessere fisico e relazionale, stili di vita salutari e prevenire ogni forma di dipendenza o disagio psicologico.
Segue queste direttrici la proposta messa a punto dalla Regione, che individua numerose tipologie di azioni.