Sostegno a 39 progetti di enti locali e università con lo stanziamento di 1,1 milioni di euro.

Promuovere e diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile tra i giovani. Sostenere gli Osservatori locali per monitorare fenomeni di illegalità e favorire lo scambio di conoscenze e informazioni sui fenomeni criminosi e sulla loro incidenza sul territorio. Rafforzare la prevenzione in aree o in gruppi sociali a rischio di infiltrazione o radicamento di attività della criminalità organizzata. Proseguire nel riutilizzo di beni confiscati alle mafie, restituiti alle comunità locali. Ancor più iniziative didattiche e educative nelle scuole.

Sono gli obiettivi dei 39 progetti presentati quest’anno da enti locali e università per progetti e interventi in Emilia-Romagna, da Piacenza Rimini, a difesa della legalità e la prevenzione delle infiltrazioni del crimine organizzato, per un investimento di oltre 1,8 milioni di euro. Iniziative sostenute dalla Regione con un contributo di oltre 1 milione e 130mila, proposte dai territori e coordinate dal capo della Segreteria politica della presidenza della Giunta, Giammaria Manghi.

I progettiQuest’anno sono state presentate 39 proposte progettuali rispettivamente da 25 Comuni, 9 Unioni, 1 Provincia, 4 Università. Il costo complessivo è di 1 milione e 874 mila euro e la Regione, con ulteriore incremento di 120mila euro di spesa corrente in sede di assestamento, contribuirà con 1.128.900 euro.
Nei territori, riguardano 3 progetti in provincia di Piacenza, il cui costo totale è di 83.236 euro con il contributo della Regione di 46.000 euro; in quella di Parma 5 progetti, il cui costo è di 635.490, con 424.810 euro di contributo; quella  Reggio Emilia con 5 progetti, il cui costo è di 225.000 euro, con 184.000 euro di contributo; quella di Rimini con 1 progetto, il cui costo è di 47.500 euro e 30.000 euro di contributo; quella di Forlì-Cesena con un progetto, il cui costo è di 70.000 euro e 23.000 euro di contributo; quella di Ravenna con 6 progetti, il cui costo è di 141.900 euro e 92.000 euro di contributo; quella di Ferrara con 4 progetti, il costo è di 74.250 euro con 50.000 euro di contributo; quella di Bologna con 8 progetti, il cui costo è di 246. 948 euro e 177.000 euro di contributo; quella di Modena con 6 progetti, il cui costo è di 175.789 euro con 102.090 euro di contributo regionale.

Beni confiscatiDi queste iniziative, tre riguardano la riqualificazione e interventi su beni immobili confiscati alla criminalità organizzata nei Comuni di Medesano (Pr), Bologna Ravenna. Con ulteriori interventi si supporterà il completamento di quelli già sostenuti negli anni scorsi su altri due beni immobili nei Comuni di Maranello (Mo) Berceto (Pr). Nel complesso, cinque interventi, per un contributo regionale di 459 mila euro. A questi si aggiungerà un intervento a Brescello (Re), dove, in questa fase, è necessaria la rimozione di ruderi in un’area dove sono presenti beni confiscati in primo grado: questo per facilitare l’uso dei beni stessi assegnati temporaneamente al Comune dall’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità all’interno del progetto “Spazi per ricominciare” come sede della struttura locale della Protezione Civile della Provincia di Reggio Emilia. Il contributo della Regione è di 120mila euro.

Osservatori e Cruscotti legalità: banche dati in reteVerranno poi sostenuti gli Osservatori territoriali di Bologna, Provincia di Rimini e Castelfranco Emilia, mentre continuano a rimanere prevalenti gli interventi con le scuole e quelli in ambito formativo. Quest’anno prende il via un primo tentativo, incentivato dalla Regione, di coinvolgere anche professionisti e imprenditori, come nel caso dei progetti nel modenese dell’Unione del Sorbara e del Comune di Spilamberto.
Cresce la tendenza dei Comuni di dotarsi di strumenti informatici finalizzati a facilitare l’identificazione dei fenomeni criminosi, in particolare quelli relativi all’evasione tributaria. Tra i progetti finanziati, infatti, quello relativo al “Cruscotto informatico Legalità”, piattaforma dinamica per il monitoraggio dei fenomeni di interesse per la legalità del territorio che hanno visto la richiesta di Unioni Valnure Vachero (Pc), Pedemontana Parmense (Pr), Piacenza, Russi (Ra) e, come studio di fattibilità, Ferrara.

Il Cruscotto segue il paradigma “data driven administration” abilitando analisi, valutazioni e politiche basate su dati oggettivi, certificati, verificabili e misurabili. Il sistema mette in relazione tutte le banche dati esistenti (demografia, edilizia, commercio, agenzia delle entrate, affitti, consumi Enel, catasto, eccetera) e tramite alcuni indicatori di monitoraggio si punta a far emergere situazioni sospette: illegalità, infiltrazione mafiosa, corruzione, evasione fiscale. Nel caso di emersione dell’evasione fiscale, l’Agenzia delle Entrate riconosce al Comune il 100% delle somme recuperate.