Dal 7 giugno in Emilia Romagna tornano i centri estivi e si preannuncia un’estate all’insegna della socialità dopo mesi segnati dalle limitazioni della pandemia. Per i bambini e i ragazzi è stato un anno complesso, e le limitazioni hanno avuto un impatto nel loro sviluppo e nella pratica delle loro competenze sociali, aggregative, emotive, affettive. «Il nostro compito è offrire loro una prospettiva di ripartenza e di accompagnamento alla loro crescita rafforzando le politiche a loro destinate – afferma la consigliera regionale Francesca Marchetti, che è anche presidente della V Commissione che si occupa di Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità -. I centri estivi rappresentano momenti importanti di relazione, educazione, socializzazione e inclusione, di cui c’è particolare bisogno soprattutto in questo momento storico. Un’offerta di educazione non formale di socializzazione, dove i Comuni sono stati in grado di coinvolgere i diversi partner della comunità educante (associazioni culturali e sportive, parrocchie) per fornire anche un servizio alle famiglie e un contributo alla ripresa di alcune categorie penalizzate dalle chiù surei).

Proprio nei giorni scorsi la Regione ha approvato il protocollo per la riapertura in sicurezza dei centri estivi «già condiviso con il tavolo regionale cui partecipano enti locali, enti gestori, coordina menti pedagogici territoriali, organizzazioni sindacali e sanità regionale – aggiunge la consigliera -. Nel documento sono stati definiti i requisiti di accessibilità, le disposizioni per il personale e per i volontari e la formazione sulle misure anti-Covid, le modalità di svolgimento in sicurezza delle attività e dei giochi, le misure di precauzione da rispettare per prevenire la diffusione del virus, le regole per l’accompagnamento e il ritiro degli iscritti, le procedure da rispettare in presenza di casi positivi sospetti». Confermato l’uso della mascherina dai 6 anni in su e la divisione in gruppi stabili ((‘bolle») di 25 bambini al massimo. Il rapporto adultobambini sarà di 1 a 15 per la fascia dieta 3-5 anni (l’estate scorsa era di 1 a 5) e di 1 a 20 per la fascia di età 6-17 anni (nel 2020 c’era 1 adulto ogni 7 bambini fino agli 11 anni e 1 ogni 10 fino ai 17 anni). A fianco del protocollo, un altro tema rilevante è quello delle vaccinazioni. «Nella prossima seduta di Aula porterò un question time per capire dalla Giunta regionale quali modalità organizzative intende adottare per procedere alla vaccinazione del personale dei centri estivi, con quali tempistiche e se è a tal fine prevista una ricognizione de lpersonale che verrà impiegato dai gestori·» afferma la Marchetti. E in questo contesto la Regione sostiene le famiglie con un aiuto concreto nella conciliazione dei tempi vita-Iavoro, stanziando 6 milioni di euro per i Comuni, che serviranno ad abbassare le rette dei centri estivi. A questi si aggiungono ulteriori 2 milioni di euro per gli studenti delle scuole superiori per dare continuità e completare il Piano scuola estate 2021. Un ponte per il nuovo inizio del Governo per la fruizione, nell’estate 2021 e per tutto l’anno scolastico 2021/2022, di opportunità educative fuori dalla classe, dalle visite ai musei passando per la scoperta del patrimonio naturalistico fino allo sport. «Il banco di prova del Piano scuola estate è l’opportunità di iniziare un percorso per pensare al miglioramento della scuola e dei servizi per l’infanzia – conclude la Marchetti -. La Regione non solo garantisce il massimo sostegno alle famiglie e in particolare alle donne, marida anche la centralità al territorio, perché si mettono le basi per realizzare opportunità solide e durature in sinergia con le nostre comunità e le nostre scuole, con nuove forme di didattica, crescita e formazione che mettano al centro i bisogni e i talenti dei nostri ragazzi».