Ho letto con interesse l’appello di Francesca Pradelli, studentessa universitaria iscritta a Giurisprudenza, apparso sul Resto del Carlino del 10 marzo 2021. Per questo ci tengo a ringraziarla perché le sue parole sono profonde e non possono lasciare indifferenti nessuno, in particolare chi riveste come me ruoli nelle Istituzioni. Mi rivolgo direttamente a te Francesca, che hai dato voce a tanti giovani della tua età, e ti ringrazio per avere richiamato la nostra attenzione. Cara Francesca, ci chiedi comprensione, ma io aggiungo anche ascolto e attenzione. Nelle tue parole gentili e pacate c’è un richiamo alla necessità di accoglienza e ascolto, valori essenziali per una comunità di cui voi ragazzi e ragazze fate parte.

Dovremmo ricordarci che per i bambini, gli adolescenti, i giovani come te il «distanziamento sociale» è un sacrificio più pesante che per un adulto. Penso ai miei 20 anni, fatti di concerti, lezioni all’università, pausa caffè al parco con i compagni, incontri con gli amici, volontariato, relazioni, emozioni e interazioni che penso facciano parte delle cose più belle della vita di ogni giovane, poi penso a quello che state vivendo voi, a causa di questa pandemia globale che sta privando tutti di attimi fondamentali per la crescita. Nelle tue parole ci hai ricordato un aspetto fondamentale, il valore aggiunto che portate, non il “problema” che rappresentate, tanti di voi sono l’emblema della città che aiuta. Penso ai ragazzi a cui ieri il Presidente della Repubblica ha conferito il titolo di “Alfiere della Repubblica”, giovani come te in cui io vedo la speranza, la voglia di futuro e di rinascita. 

Ecco perché non vi dovete sentire “untori”, ritengo che come in tutte le fasce d’età c’è chi rispetta le regole e chi non lo fa, ma la maggioranza delle persone si comporta bene ed è responsabile, soprattutto in questa fase complicata delle nostre vite. Dobbiamo essere consapevoli che il Paese è in una situazione molto complessa e siamo alla vigilia di nuove restrizioni, che richiederanno ulteriori sacrifici, anche a voi giovani, ma non possiamo pensare di uscire da questa condizione senza una reciprocità generazionale. Nello stallo imposto dal Covid-19 ci siamo ritrovati tutti, ma capisco che per voi giovani adulti – quelli delle università, dei lavori quasi sempre ancora precari – il pensiero sia quello di vivere l’incertezza nell’incertezza. Per questo in un presente così precario che può farvi vacillare e mettere in discussione le speranze per il vostro futuro, noi adulti abbiamo il compito di attraversare insieme a voi questo periodo e intravedere che il futuro è ancora la più affascinante delle opportunità. 

Vorrei arrivasse a tutti voi giovani la vicinanza delle istituzioni, perché credimi Francesca siamo qui – anche se possiamo apparire distratti – per ascoltarvi ma non solo, perché l’ascolto non è sufficiente, quello che vi voglio proporre è un vero confronto per definire insieme una progettualità futura. Dobbiamo fare tesoro di questa esperienza e non permettere alla pandemia di bloccarci in un blackout emotivo di rilancio dei progetti sia nell’ambito formativo che professionale, ed è proprio anche grazie ai vostri punti di vista che possiamo costruirlo. 

La Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità in Regione Emilia-Romagna, che ho l’onore e la responsabilità di presiedere, da mesi affronta queste tematiche, perché i bisogni dei ragazzi, degli studenti e delle nuove generazioni, devono essere al centro della ripartenza. Sarò lieta di trarre spunti da riflessioni come la tua proprio per affrontare al meglio questo momento storico, dove il quadro critico che emerge è quello che fa suonare il campanello d’allarme sul rischio della dispersione scolastica, dell’aumento del disagio giovanile, del bisogno di inclusività. 

Io credo che la politica e le istituzioni debbano insieme a voi ragazzi concentrarsi su un piano per la ripartenza, che passi non solo da sostegni economici – di certo importanti – ma anche da nuove strategie per l’apprendimento, la formazione, la crescita di nuove professionalità e nuovi modi di fare socialità. 

Quasi un anno di didattica a distanza, e quindi lontano dalle aule, ha significato per molti studenti universitari come te e per le loro famiglie anche il pagamento di un affitto non necessario, per questo la Regione ha creato un fondo da più di 1,6 milioni di euro che andrà a rimborsare i canoni pagati per gli appartamenti da febbraio a dicembre 2020. Si tratta di un bando con scadenza il 15 aprile ed è un passo in più per garantire a tutti la possibilità di proseguire nei propri studi. Ci tengo a dirti che il nostro obiettivo continua ad essere quello di sostenere il diritto allo studio e di essere una Regione capace di creare opportunità in cui gli studenti che vengono a studiare da noi possano anche rimanere ed insieme a loro costruire un’Emilia-Romagna più forte e competitiva. Perché sono convinta che anche grazie a voi potremmo vivere in comunità più solide e capaci di affrontare le sfide del futuro. 

Cara Francesca, parlo a te così come ai tanti ragazzi che vivono nella tua situazione, vorrei darvi la speranza di riprogettare il futuro, non adattandoci a questa situazione, ma reagendo e ascoltando i nuovi bisogni che si sono creati con questa emergenza. Lo so dovremo farlo in modo concreto, sostenendovi nella ripresa delle vostre attività e impegnandoci a fare in modo che le scuole e le università restino chiuse il meno possibile e di riorganizzare il modo di coltivare le vostre passioni e hobby. Tra le priorità vi è anche quella di investire nella protezione sociale della vostra generazione, perché in questo momento di grande difficoltà, credo dobbiate poter contare su un adeguato supporto che non trascuri anche l’ambito psicologico, per iniziare a elaborare in modo collettivo quanto stiamo vivendo. 

Concludo ringraziandoti e ribadendoti che siamo qui per ascoltarvi, condividere le strategie che vi permettano di crescere in un paese migliore e capace di rispondere alle vostre esigenze. Per questo più volte ho affermato che è necessario innanzitutto sostenere la vostra creatività e l’occupazione, ripartendo dalle competenze e da politiche attive in grado di mettere voi ragazzi, e in particolare voi giovani donne, al centro. Per farlo dobbiamo fare squadra, perché è necessaria una “coalizione di comunità” che operi nella prevenzione territoriale a partire da una reale integrazione tra i diversi servizi a voi dedicati e soprattutto, dall’altra, coinvolgendo la rete sociale delle comunità locali del territorio e il contributo di protagonisti come te Francesca. 

Francesca Marchetti
Presidente Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità in Regione Emilia-Romagna