Approvata la programmazione triennale 2019-2022

 “Garantire il diritto allo studio significa puntare allo sviluppo e all’occupazione che si fonda sull’innalzamento delle competenze”. Con queste parole la consigliera regionale Francesca Marchetti è intervenuta in aula durante il consiglio regionale per presentare la programmazione triennale 2019-2022 in materia di diritto allo studio.

“Quella del diritto allo studio è una battaglia che ho fatto e continuerò a fare. – ha detto la dem – Investire sul diritto allo studio scolastico rappresenta una leva per sostenere una crescita equa e inclusiva che permette mobilità sociale. Dobbiamo continuare a mettere in campo azioni che riducano l’abbandono scolastico e permettano ai giovani di acquisire conoscenze in base alle proprie vocazioni non lasciando nessuno indietro. Il diritto allo studio è uno strumento per una politica regionale di sviluppo e occupazione”.

Una popolazione scolastica in grande crescita, con un incremento del 36,6% del numero di studenti in meno di 20 anni (+7,6% negli ultimi dieci) ed un tasso di abbandono scolastico che oscilla intorno al 9,9-11%.

“Questi sono i numeri che portano la Regione Emilia-Romagna in testa alla classifica italiana per aumento progressivo del numero degli alunni a livello regionale. – prosegue – La programmazione regionale, che abbiamo approvato in questi giorni, mette in campo strumenti di sostegno economico rivolti a rinforzare le istituzioni scolastiche e gli studenti. Tra gli interventi cardine della strategia regionale è centrale l’erogazione delle borse di studio, notevole il dato sulla copertura che conferma il 100% rispetto al numero degli idonei. Poi ancora il contributo per i libri di testo della scuola secondaria di primo e secondo grado, il sostegno per il trasporto scolastico con particolare attenzione alle aree montane e l’impegno a sostenere l’inclusione scolastica dei ragazzi disabili. Si conferma l’impegno della Regione con benefici economici anche a chi intraprende un percorso di studi universitari con particolare attenzione anche all’edilizia universitaria, attraverso azioni condivise con università ed enti locali per contrastare l’emergenza abitativa e il caro affitti”.