Marchetti (PD): “Non escludiamo dall’accesso al nido i figli di chi per lavoro o storia personale vive in Emilia-Romagna da meno di dieci anni o di chi vorrebbe venirci a vivere in futuro”.

 

Appena sei mesi fa abbiamo approvato una legge di riforma dell’intero settore dei servizi educativi per la fascia 0-3. Una legge frutto di un articolato percorso di confronto con gli stakeholders. La Lega Nord, oggi, senza una giustificazione urgente, né un minimo di ricerca che evidenzi le ricadute sui territori, propone una modifica inaccettabile. Privilegiare nelle graduatorie per l’accesso ai nidi, i figli di genitori residenti in Emilia-Romagna ininterrottamente da almeno dieci anni.

Perché mai dovremmo penalizzare chi per lavoro, per storia personale o per le più diverse ragioni non è legato al territorio regionale per un tempo così lungo. Anzi, considerato che siamo una delle regioni con la più alta crescita economica e che quindi siamo tra le aree più attrattive d’Italia, perché dovremmo penalizzare chi vuole venire a vivere – e consumare, produrre e pagare le tasse –  con la sua famiglia in Emilia-Romagna?

La proposta della Lega è iniqua: per i figli di genitori di cui uno ha intrapreso anche solo tre mesi di lavoro in altra Regione, per quelle categorie di lavori che fanno della mobilità una delle caratteristiche chiave: forze dell’ordine e personale docente, tanto per citarne due. Iniqua per le giovani coppie, magari costrette a raggiungere i 10 anni di lavoro in Emilia-Romagna, per godere di un beneficio che a figli grandi non servirà più.

La Lega Nord avrebbe voluto introdurre un criterio sproporzionato e irragionevole.

Francesca Marchetti, Consigliera regionale PD