Il 3 dicembre si celebra la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. Istituita nel 1981, Anno Internazionale delle Persone Disabili, è finalizzata a promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza sui temi della disabilità, per sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita e per allontanare ogni forma di discriminazione e violenza. Dal luglio del 1993, il 3 dicembre è diventato anche Giornata Europea delle Persone con Disabilità, come voluto dalla Commissione Europea, in accordo con le Nazioni Unite.

Per sottolineare l’importanza di questa data e soprattutto portare all’attenzione le problematiche e le soluzioni che il tema della disabilità porta con sé, ci tengo a fare il punto su alcune delle attività promosse dalla Regione Emilia-Romagna.

Innanzitutto cito i dati, recentemente definiti dalla Giunta regionale, sulla ripartizione del Fondo regionale per la non autosufficienza che nel 2016 ammonta a 436 milioni di euro: 5,4 milioni in più rispetto all’anno precedente. A tale somma vanno poi ad aggiungersi 4,4 milioni derivati da accantonamenti del 2015 e i 30,9 milioni del Fondo nazionale per la non autosufficienza: il totale supera i 471 milioni di euro. Una cifra record che supera ampiamente i 390 milioni del Fondo nazionale destinato a tutte le regioni d’Italia.

Dal Fondo regionale per la non autosufficienza, sono destinati 12.753.226 euro all’Azienda USL di Imola e 90.048.270 a quella di Bologna. Complessivamente sono poco meno di 113 milioni di euro le somme destinate alla nostra Città Metropolitana.

Un terzo delle risorse del fondo regionale sono destinate alle persone con disabilità grave e gravissima. Nel 2015 la spesa complessiva destinata ai servizi per le persone con disabilità grave e gravissima ha raggiunto i 160,8 milioni. Alle risorse regionali si aggiungono ogni anno oltre 50 milioni messi a disposizione dagli Enti Locali per i servizi socio-sanitari destinati ai disabili gravi e gravissimi. Gli interventi realizzati sono stati 19.213.

Alle persone con gravissima disabilità è destinata una quota di 28 milioni. Dal 2004 con la Deliberazione della Giunta n.2068 è stato attivato un programma regionale per l’assistenza territoriale a lungo termine delle persone con gravissima disabilità acquisita, tra le quali sono comprese le persone in situazione di estrema gravità in seguito a mielolesioni, cerebrolesioni o malattie neurologiche, comprese la SLA. Dal 2005 al 2014 il numero di persone con gravissima disabilità assistite, al domicilio o in residenza, è progressivamente aumentato raggiungendo il numero di 1.458 persone assistite nel 2015.