L’Emilia-Romagna chiede maggiore autonomia al Governo nazionale.

Su iniziativa della Giunta regionale, guidata dal presidente Stefano Bonaccini, la nostra Regione ha avviato il percorso per chiedere più autonomia amministrativa e legislativa al Governo. Lo fa nel solco della Costituzione, senza bisogno di referendum costosi e di pura facciata, appellandosi all’articolo 116 della Costituzione Italiana.

Lo fa con l’avvallo dell’Assemblea Legislativa regionale, che oggi in aula ha approfonditamente discusso dell’iniziativa della Regione dando il via libera formale al procedimento con il voto positivo a una risoluzione che impegna il presidente Stefano Bonaccini “ad avviare il negoziato con il Governo ai fini dell’intesa prevista dall’articolo 116, comma terzo, della Costituzione”, che consente l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori “forme e condizioni particolari di autonomia” attraverso una legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta, sulla base di un’intesa fra il Governo e la Regione interessata. Hanno votato a favore Pd, Si e Mdp, astenuti Fi e AltraER, contrari Ln e Fdi mentre il M5s ha deciso di non partecipare al voto.

Il mandato di negoziazione interessa ambiti specifici e definiti nella documentazione: tutela e sicurezza del lavoro, istruzione tecnica e professionale; internazionalizzazione delle imprese, ricerca scientifica e tecnologica, sostegno all’innovazione; territorio e rigenerazione urbana, ambiente e infrastrutture; tutela della salute; competenze complementari e accessorie riferite alla governance istituzionale e al coordinamento della finanza pubblica.

Nell’ambito del negoziato con il Governo verranno definite le risorse necessarie alla copertura delle funzioni richieste. La nostra proposta prevede che la Regione compartecipi al gettito dei tributi erariali riferibili al suo territorio. Senza chiedere nuove risorse allo Stato, puntando a massimizzare le opportunità di investimento sul territorio regionale rispetto a risorse già presenti, senza oneri aggiuntivi sul bilancio regionale.

Disporre di maggiore autonomia e di risorse per poterla esercitare avrà ricadute positive sulla crescita, con l’aumento del PIL negli anni futuri e ulteriori effetti positivi sulla fiscalità generale.

La nostra richiesta non viola il principio dell’unità nazionale, ma risponde all’esigenza di operare più rapidamente ed efficacemente su ambiti prossimi alle necessità dei cittadini per garantire servizi sempre più efficienti.