Programma triennale servizi educativi 0-6

 

“Favorire la promozione dell’accesso al nido con rette meno care a carico delle famiglie, riduzione delle liste d’attesa, rafforzamento della qualità del sistema integrato di educazione e istruzione. Questi gli obiettivi che la Regione Emilia-Romagna si è data con il nuovo programma triennale per i servizi educativi 0-6 anni. Oltre 33 milioni di euro a disposizione dei Comuni e arriveranno anche fondi statali. Si punta, inoltre, anche alla creazione dei “Poli per l’infanzia” per favorire la continuità educativa dei bambini”. Queste le parole della consigliera Francesca Marchetti nel commentare le politiche e i servizi educativi che la Regione mette in campo per il triennio 2018-2020. Il tema è stato al centro del dibattito della seduta dell’assemblea legislativa odierna.

“Due i macrobiettivi del piano – spiega Marchetti –, consolidare il sistema con risorse regionali per nidi e prima infanzia e rafforzare il sistema integrato valorizzando le convenzioni con risorse nazionali. Per raggiungere questi risultati, i Comuni avranno a disposizione dalla Regione oltre 33 milioni di euro, a cui si aggiungeranno fondi statali, non ancora quantificati, ma che nel 2017 hanno superato i 20 milioni. Agevolare le famiglie e qualificare ulteriormente i servizi per l’infanzia è una nostra priorità attraverso il riconoscimento anche di progetti sperimentali e innovativi”.

Diminuzione delle rette, abbattimento delle liste d’attesa, ampliare la rete dei servizi valorizzando il sistema integrato tramite convenzioni, promozione della diffusione dei Poli d’infanzia, maggiori opportunità di formazione continua degli educatori e miglioramento dei servizi, queste le chiavi del piano triennale.

“In particolare, con un emendamento di cui sono prima firmataria, abbiamo sottolineato ancora l’importanza della prevenzione dello stress lavoro correlato. Con uno stanziamento di oltre 11 milioni di euro l’anno – conclude Marchetti –, la Regione si impegna dunque per il prossimo triennio a sostenere concretamente gli enti locali e le loro forme associative nella gestione dei servizi educativi per la prima infanzia. Si continua così nel perseguimento di obiettivi strategici per la Regione, ossia un rafforzamento della cultura dell’infanzia che mira a ridurre le disuguaglianze e a favorire i processi di inclusione”.