Legalità. Approvato il nuovo Testo Unico regionale

Francesca Marchetti e Roberto Poli (PD): ‘Nuovi e più efficaci strumenti per promuovere la cultura della legalità rafforzare la prevenzione. Divieto di sale slot e macchinette a meno di 500 metri dai luoghi sensibili’

L’Assemblea Legislativa regionale ha approvato il nuovo Testo unico sulla Legalità, un provvedimento che riordina tutte le disposizione in materia di contrasto alla criminalità organizzata, promozione della legalità e valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili.

“Siamo la prima regione in Italia a dotarsi di un Testo Unico. In Emilia-Romagna, nell’ambito delle attività regionali, esistono già da tempo iniziative, progetti, conoscenze ed attività dedicati alla promozione della cultura della legalità: sono il punto di partenza imprescindibile per implementare una nuova e rafforzata disciplina. – commenta Francesca Marchetti, consigliera regionale PD – Semplificando e facendo più chiarezza rispetto alle norme esistenti, siamo andati a rafforzare gli strumenti di cui la nostra Regione si dota per contrastare la criminalità in tutte le sue forme. Un’attenzione particolare è dedicata alla prevenzione, intesa come insieme di azioni delle politiche locali e regionali le quali, soprattutto quando ben coordinate tra di loro, possono agire da freno e da correzione allo sviluppo di fenomeni legati alla criminalità organizzata, mafiosa e corruttiva. Un altro traguardo importante che arriva a poche settimane dall’apertura nel nostro Circondario dello sportello antiracket”.

La disciplina affronta diversi ambiti, intervenendo tra l’altro sul contrasto all’usura, sull’assistenza alle vittime del racket, sul controllo delle relazioni di lavoro e degli appalti.

Spazio anche al contrasto alla ludopatia: la Regione promuoverà azioni per informare ed educare sui rischi connessi al gioco d’azzardo patologico, garantirà contributi per monitorare il fenomeno usuraio connesso all’azzardo, promuoverà azioni di prevenzione e supporto alle vittime. Con un emendamento presentato dal PD ma condiviso anche da altri gruppi, è stato inoltre introdotto il limite per l’apertura di sale da gioco o scommesse e per l’installazione di macchinette slot negli esercizi pubblici ad almeno 500 metri dai luoghi sensibili, come per esempio scuole, ospedali e impianti sportivi.

“Gli enti locali da tempo segnalano la necessità di poter disporre di strumenti più efficaci per porre limiti stringenti alla localizzazione di sale slot e macchinette, in particolare per tutelare le fasce più a rischio. – richiama il consigliere democratico Roberto Poli – Da Sindaco di Casalfiumanense avevo provato a introdurre in un regolamento comunale questo stesso limite, ma non trovando un appoggio legislativo, quel vincolo si era rivelato nullo. Dopo aver modificato la legge regionale 5 del 2013, dedicata specificamente al contrasto all’azzardopatia, andando a rafforzare gli strumenti di vigilanza e controllo in capo alle Amministrazioni comunali sul fronte della disciplina edilizia, consentendo quindi un controllo più rigoroso sui processi che interessano gli immobili coinvolti in attività di scommessa e gioco, con questa nuova disciplina diamo ai Comuni un ulteriore strumento per poter intervenire efficacemente e tutelare la comunità”.

 

L’Assemblea Legislativa regionale ha approvato, nella mattinata di oggi, il nuovo Testo Unico sulla Legalità. Questa legge è frutto di un lungo percorso approfondito e condiviso visto che quella contro l’illegalità è una battaglia di tutti. Alla definizione del testo infatti hanno partecipato sindacati e organizzazioni economiche, istituzioni ed enti locali, associazioni e componenti importanti della società civile.

Semplificando e facendo un po’ più di chiarezza rispetto alle norme esistenti, siamo andati a rafforzare gli strumenti di cui la nostra Regione si dota per contrastare la criminalità in tutte le sue forme. Un’attenzione particolare però è sulla promozione e sulle azioni di rafforzamento della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile.

In Emilia-Romagna, nell’ambito delle attività regionali, esistono già da tempo iniziative, progetti, conoscenze ed attività dedicati alla promozione della legalità che rappresentano il punto di partenza imprescindibile per implementare una nuova e rafforzata disciplina.

In coerenza con le competenze costituzionali in materia di legalità e nel rispetto delle competenze dello Stato, gli ambiti di intervento della legge regionale si muovono tutti nella prospettiva della prevenzione, intesa come insieme di azioni delle politiche locali e regionali le quali, soprattutto quando ben coordinate tra di loro, possono agire da freno e da correzione allo sviluppo di fenomeni legati alla criminalità organizzata, mafiosa e corruttiva.

La legge definisce e affronta i concetti di prevenzione primaria, secondaria e terziaria. Nel primo caso si tratta rispettivamente di quelle attività che possono contrastare il manifestarsi di un fenomeno illegale in una fase precoce, in contesti che ancora non evidenziano rischi conclamati. La prevenzione secondaria interviene invece quando in un’area si sono manifestati i primi segnali di rischio. In entrambi i casi si tratta di attività rivolte all’esterno del contesto criminale, sulle comunità di riferimento e sul tessuto sociale nel quale queste attività vanno ad innestarsi. Questo è il terreno di azione privilegiata delle regioni, in particolare della Regione Emilia-Romagna, territorio che non ha una tradizione di radicamento di questi fenomeni, poiché si tratta di intervenire sulle relazioni di cui crimine organizzato e mafia hanno bisogno per radicarsi ed espandersi in un territorio. La prevenzione terziaria interviene infine a ridurre i danni provocati nel tessuto economico e sociale da fenomeni mafiosi già radicati.

 

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