Ad aprile un nuovo bando: “La nostra agricoltura ha bisogno di ricambio generazionale”

Oltre 400 giovani aspiranti agricoltori in Emilia-Romagna. Sono 411 infatti le domande arrivate negli uffici regionali  da chi vuole  avviare un’attività  agricola,  usufruendo  degli aiuti previsti  dal Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020. Il bando  regionale si  è chiuso lo scorso 1 dicembre e metteva a disposizione risorse complessive per 38 milioni di euro, di cui circa 19 milioni per avviare una nuova azienda agricola (premio di primo insediamento)  e 18.800.000 come contributo aggiuntivo per i piani di investimento aziendale.

“E’ importante che i giovani tornino all’agricoltura – commenta l’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli – la buona accoglienza di questo bando conferma un rinnovato interesse per il settore primario e lascia ben sperare sul futuro della nostra agricoltura, che più che mai ha bisogno di ricambio generazionale e di quel dinamismo e  voglia di innovare che è tipica delle giovani generazioni. Ora gli uffici regionali dovranno esaminare le domande. La graduatoria uscirà entro il 16 marzo. Per coloro che non dovessero rientrare in questo primo pacchetto desidero però già fin d’ora ricordare che ad aprile è prevista l’uscita di un secondo bando rivolto ai giovani”.

In base al bando regionale, i giovani potevano presentare oltre alla domanda di primo insediamento (un premio per chi avvia un’azienda agricola di 30 mila euro, che possono salire a 50 mila euro se l’azienda si trova in una zona svantaggiata),  anche una richiesta di contributo a fronte di un Piano di investimento  aziendale. Su 411, sono 315 gli under 40 che hanno fatto anche questa scelta, dimostrando  la volontà di un impegno durevole nel settore. Le richieste di primo insediamento ammontano a 15.600.000, quelle per l’ammodernamento aziendale a 28.900.000 euro, per un valore complessivo degli investimenti  proposti che supera i 73 milioni di euro.

La classifica per provincia vede al primo posto Reggio Emilia con 62 domande, seguita da Ravenna (61), Piacenza (55), Parma (54), Bologna (52),  Modena (49), Forlì-Cesena(48), Ferrara (25), Rimini (5). Delle 411 domande,  273 si riferiscono ad aziende che si trovano prevalentemente in zona non svantaggiata, 138 quelle  il cui territorio ricade per oltre il 50% in area collinare o montana.