Voto unanime in Regione alla risoluzione PD che chiede la gratuità del trattamento

“L’agopuntura nel trattamento dei sintomi della fibromialgia va resa gratuita dal momento che è dimostrata la sua efficacia nella cura dei sintomi della malattia, in particolare nella riduzione del dolore e della qualità del sonno”. Questo è il senso della risoluzione del Partito Democratico, approvata durante il consiglio regionale di ieri in Regione Emilia-Romagna. Grande soddisfazione per il primo firmatario dell’atto, il consigliere regionale Paolo Calvano, e dei colleghi che l’hanno sottoscritta, tra cui il capogruppo Stefano Caliandro e dalla consigliera regionale Francesca Marchetti. 

“La nostra regione continua ad occuparsi di questa invalidante malattia, per dare risposte alle istanze di tanti malati che soffrono, in particolare di tante donne. – spiega Caliandro – I primi risultati dello studio regionale, effettuato su 128 pazienti, presso le Aziende USL di Bologna e Reggio Emilia, dimostrano l’effetto positivo dell’agopuntura nel trattamento dei sintomi della fibromialgia, in particolare nella riduzione del dolore e della qualità del sonno. Come Partito Democratico abbiamo chiesto alla Regione di continuare il pressing verso il Governo per il riconoscimento a livello nazionale della sindrome fibromialgica e di inserire l’agopuntura tra i trattamenti la cui erogabilità è a carico del fondo sanitario regionale, aggiornando così la delibera relativa alle prestazioni di medicine non convenzionali”.

La collega Marchetti ha infatti sottolineato durante il suo intervento in aula: “Dal 2015 la nostra Regione Emilia-Romagna è al fianco dei malati e grazie al gruppo di studio regionale, nel febbraio 2018, sono state redatte le linee di indirizzo per la diagnosi e il trattamento. Inoltre, è stata realizzata la prima indagine epidemiologica e verrà progettato un software per la formazione, rivolto ai medici di base e ai reumatologi. In fase di analisi e studio vi è anche l’efficacia e la regolamentazione dell’utilizzo della cannabis terapeutica. Tanti sono i passi avanti che la nostra Regione ha fatto per rispondere a chi soffre, ora serve uno scatto ulteriore, anche a livello nazionale, affinché la malattia sia riconosciuta e i trattamenti per curarla siano gratuiti per i pazienti che ne soffrono”.