Il Piano si concentra sulle azioni di prevenzione che la Regione può mettere in campo per contrastare le infiltrazioni della criminalità nell’economia e nelle istituzioni locali. Questo per sensibilizzare la società civile e monitorare il corretto svolgimento delle attività pubbliche.

Un punto focale riguarda la formazione dei più giovani e lo studio del fenomeno mafioso sul nostro territorio. Promuovendo protocolli d’intesa e accordi di programma con gli enti interessati, attivando percorsi didattici sulla legalità nelle scuole, campagne di informazione su racket e usura svolte dalle associazioni, sostenendo gli osservatori e centri studi locali sulla criminalità organizzata (attivi già a Rimini, Piacenza, Reggio Emilia, Forlì, Parma e nell’Unione Terre d’Argine) oltre alle collaborazioni con le università.

Proseguirà poi la mappatura dei beni confiscati, che in Emilia-Romagna é a quota 119, oltre all’impegno per sostenere il loro riutilizzo a fini sociali, con interventi per il recupero e la ristrutturazione degli edifici. Particolare attenzione verrà posta anche per il mondo dell’impresa. A partire dai laboratori per promuovere la responsabilità sociale di impresa fino alla valorizzazione del rating di legalità nei bandi pubblici, dalla creazione di elenchi di merito per le imprese al protocollo d’intesa per la legalità negli appalti pubblici, passando per il monitoraggio di settori a rischio come quello dello stoccaggio rifiuti, degli autotrasporti e del lavoro agricolo.

Non mancherà anche la creazione di un portale web interamente dedicato alla legalità e alla cittadinanza responsabile con una sezione ad hoc sul nuovo portale delle politiche giovanili “Giovazoom”.

Ritengo fondamentale il coinvolgimento dei giovani su questi temi e il supporto che arriverà  dalla Regione  agli Enti Locali, anche ai comuni più piccoli, che altrimenti non potrebbero permettersi di includere così tanti ragazzi in percorsi formativi e campi di volontariato sui beni confiscati. Infine ho proposto di valutare anche una  collaborazione con l’ufficio scolastico regionale per rafforzare il lavoro con gli studenti delle scuole medie e superiori. Ritengo poi sia necessario semplificare anche le procedure burocratiche che prmettano alle imprese di fare parte di banche dati che ne certifichino la loro autenticità sul piano della legalità.