La riflessione/lettera aperta della Consigliera regionale Francesca Marchetti (PD) sul tema delle barriere architettoniche nelle abitazioni private.

 

 

Da qualche tempo registro un aumentato interesse da parte di alcuni miei colleghi dell’Assemblea regionale sul tema delle barriere architettoniche nelle abitazioni private. Nobile intento, a prima vista, perché secondo me fare politica significa prima di tutto occuparsi di chi è svantaggiato. Peccato però che tale attenzione sembra nascondere solo vecchi disegni elettoralistici tipici della strategia berlusconiana.

Mi riferisco in particolare all’azione e alle dichiarazioni di Daniele Marchetti. Secondo l’esponente imolese della Lega Nord le domande dei singoli cittadini vengono presentate ai Comuni di residenza e poi trasmesse alla Regione che “a sua volta ripartisce i finanziamenti disponibili”. Ad un lettore non del tutto attento questa ricostruzione (riduttiva, semplicistica e quindi inesatta) potrebbe anche sembrare verosimile. Per Daniele Marchetti, però, lo schema è del tutto funzionale per inserire il passaggio successivo: La Regione ripartirebbe i finanziamenti disponibili giocando un ruolo da “piccola imbrogliona” dal momento che, secondo il leghista Marchetti, il fondo che gestisce i contributi nazionali non viene finanziato da anni.

Date queste premesse, la conclusione del ragionamento è fin troppo evidente: cari elettori, il 4 Marzo votate per la Lega perché “fino ad oggi il Partito democratico, sia a livello nazionale che regionale, ha di fatto ignorato questa situazione”.

Tutto bene, quindi, ma non benissimo….

Volendo capire nel dettaglio la questione, ho interpellato personalmente l’Assessorato al Welfare della Regione Emilia-Romagna perché sulla base delle mie conoscenze il quadro che avevo io era ben diverso e le risposte che ho ricevuto si sostanziano in questi tre punti:

1) E’ vero, la Regione raccoglie le domande che provengono dai vari Comuni e le trasmette a Roma al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che, a sua volta, dovrebbe trasferire alle Regioni i fondi necessari per finanziare le domande di contributo. Purtroppo da alcuni anni a questa parte i trasferimenti statali coprono solo una parte delle domande presentate. La Regione Emilia-Romagna negli anni passati è intervenuta con risorse proprie, per evitare che le graduatorie si allungassero troppo con un conseguente dilatarsi dei tempi di pagamento dei contributi. Nonostante l’intervento della Regione, il fabbisogno nel 2017 supera i 37.000.000,00 di euro per oltre 8.000 domande.

2) In questo scenario, già nel nel 2015 la Regione ha istituito e finanziato il Fondo regionale per l’eliminazione e il superamento delle barriere architettoniche, aprendo una propria graduatoria che tiene conto del valore ISEE del nucleo famigliare dell’invalido. Nel triennio 2015-2017 sono stati stanziati 5,5 milioni di euro esaurendo tutte le 1617 richieste di contributo presenti in graduatoria.

3) Infine, occorre evidenziare una importante novità. Con la legge di stabilità 2017 (legge 11 dicembre 2016, n. 232) si è previsto all’art. 1, comma 140, la creazione di un Fondo con la finalità di finanziare lo sviluppo infrastrutturale del Paese: tra i settori che beneficeranno dei finanziamenti sono compresi anche gli interventi di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche di cui alla legge n. 13/1989. Nelle prossime settimane, completata la raccolta dei fabbisogni regionali, Il Ministero formalizzerà la proposta di riparto di circa 180 milioni di euro e sarà finalmente possibile avviare l’erogazione dei contributi ai cittadini.

Alla luce dei dati oggettivi che ho appena esposto mi chiedo come si possa avere un coraggio così enorme da voler compiere speculazioni politiche di così bassa lega (o Lega??) sulla pelle dei disabili.

Per concludere, sia permessa anche a me una piccola chiosa squisitamente politica. La Regione Emilia Romagna, a guida PD, già da anni sopperisce alle carenze del Bilancio statale (qualcuno si ricorda la crisi economica che stiamo vivendo da oltre un decennio??) e che, proprio per ovviare alle carenze

dell’amministrazione centrale, ha elaborato un proprio fondo regionale che nel triennio 2015-2017 ha esaurito tutte le 1617 richieste che aveva nella propria graduatoria. E nell’immediato futuro, chiunque arriverà al Governo del Paese, potrà fregiarsi di quanto ha disposto l’esecutivo uscente (sempre a guida PD) che ha stanziato 180 milioni di Euro proprio per tale importantissima partita. Volendo poi essere particolarmente precisa, ricordo che il fondo nazionale è “muto” a partire dal 2004. I governi a guida Berlusconi (e nei quali la Lega era sempre ben presente) avrebbero potuto risolvere il problema se veramente avessero voluto farlo. Peccato che non solo il problema è stato del tutto ignorato, ma ora si vorrebbe “scaricare il barile” sugli altri!!

Fatti, non semplici ricostruzioni, caro Daniele Marchetti. Elementi concreti e oggettivi oltremodo doverosi per riparare una versione un po’ troppo “arrangiata” dalle tue ricostruzioni.

Con stima e affetto.

Francesca Marchetti