La Strage di Bologna è il più grave attentato terroristico avvenuto nella nostra storia recente. Quell’esplosione colpì l’Italia al termine di oltre dieci anni di bombe e agguati di carattere eversivo con cui il nostro calendario si è riempito di tristi commemorazioni.

Queste ricorrenze storiche possono appartenerci come nozioni o come cultura, due cose assai differenti. La storia – come quasi tutte le materie che studierete nel vostro corso di vita – ha date, concetti, numeri. Per capire è necessario conoscere i fatti ma anche saperli mettere in fila, saperci ragionare intorno. È su questa differenza che vi invito ad affrontare il 2 agosto 1980 e le altre ricorrenze storiche che appartengono all’Italia. Perché qui c’è la stessa Italia in cui state crescendo, c’è il nostro carattere, la nostra solidarietà e il nostro concetto di fratellanza, caratteristica che ci ha contraddistinto in tutte le guerre e i momenti di tensione sociale della nostra storia. Questa è cultura: saper ragionare sui numeri, mettere nel giusto posto i fatti, volersi porre degli interrogativi e cercare di calarsi nella vita di quei momenti.

Chiedo scusa per la lunghezza del preambolo, ma soprattutto in questo 2 agosto 2017, in occasione del 37esimo anno trascorso dalla Strage di Bologna, le celebrazioni avranno quel taglio di cultura capace di trasformare quei numeri in emozioni e far capire cosa voglia dire un’esplosione nella sala d’aspetto della stazione ferroviaria del capoluogo in un sabato di partenza per le vacanze, di ritorno a casa dopo l’ultimo esame o dal lavoro. In 12 punti di Bologna, dalle 11 alle 23, al minuto 25 di ogni ora, 85 persone narreranno le storie delle 85 vittime. I narratori, volontari non professionisti, reciteranno ricostruendo emozioni e impressioni su quella tragedia. Vi saranno 12 itinerari fra le narrazioni, con altri volontari che faranno da guida a i cittadini. Potete trovare la mappa interattiva e gli itinerari al link: http://www.assemblea.emr.it/cantiere-due-agosto/mappa

Andando oltre il chi sia stato il mandante della strage e perché fu scelta Bologna, conoscere quelle 85 vite e incastonarle in quel momento fa capire la storia e ne rende più facile la conoscenza. Il 2 agosto 2017 la cultura e il teatro saranno i traduttori dei numeri in emozione: un passaggio fondamentale per trasformare le nozioni in sapere, per capire la nostra storia e cosa significa la frase “da dove veniamo”.

L’enorme dolore di questa vicenda merita il rispetto della presenza e dell’ascolto di tutti noi, ma di voi ragazzi in particolare. La memoria della strage è l’azione più efficace per contrastare ogni rigurgito terrorista e si rinnova di generazione in generazione.

Finché tra di voi qualcuno ne raccoglie il testimone, ci sarà democrazia.

Portateci i vostri cari.

Francesca